Marina

La Marina Militare Italiana

REGIA MARINA ITALIANA

La Regia Marina fu l’armata navale del Regno d’Italia fino al 1946, anno in cui con la proclamazione della Repubblica assunse la nuova denominazione Marina Militare.

Con la caduta di Gaeta il 15 febbraio 1861, la fine del Regno delle due Sicilie sancì l’unione della piccola Real Marina Sarda alla Marina borbonica, che contribuì con equipaggi esperti e navi di buona qualità, al suo potenziamento. Il 17 marzo successivo, con la proclamazione del Regno da parte del Parlamento di Torino, nacque la Regia Marina e l’assertore più convinto della necessità per il Regno d’Italia di dotarsi di una forza navale potente che amalgamasse le competenze delle marine preunitarie, il conte Camillo Benso di Cavour (allora Presidente del Consiglio), non mancò di ribadire il proprio impegno di fare l’Italia una nazione di spiccato carattere marittimo:

“Voglio delle navi tali da servire il tutto il Mediterraneo, capaci di portare le più potenti artiglierie, di possedere la massima velocità, di contenere una grande quantità di combustibile… consacrerò tutte le mie forze affinché l’organizzazione della Nostra Marina Militare risponda alle esigenze del Paese”.

L’impegno di Cavour portò ad un notevole sviluppo della flotta, che si interruppe con la battaglia di Lissa; perché la Regia Marina tornasse a dotarsi di navi moderne ci vollero dieci anni, con lo sviluppo della classe Caio Duilio. Grazie ad ingegneri navali come Cuniberti e Masdea vennero prodotte classi di navi interessanti, ma sempre in numero limitato a causa delle necessità di bilancio del Paese.

La guerra italo-turca fu il primo vero banco di prova per la nuova flotta, schierando in linea praticamente le stesse navi poi impegnate nella prima guerra mondiale, durante la quale, tuttavia, non vi fu mai alcuna vera e propria “battaglia navale” con la flotta austro-ungarica.

Le scelte operate tra le due guerre condizionarono infine pesantemente le strategie e le capacità operative della Regia Marina nella 2^ Guerra Mondiale, durante la quale, pur battendosi validamente, subì una serie di sconfitte senza riuscire ad impedire il sostanziale predominio della Royal Navy nel Mar Mediterraneo.

Cartoline della Marina Italiana

 Cartolina affrancata c. 5 “Leoni” inoltrata il 31\1\1913 dall’Ufficio Postale di Napoli per Noci (Bari). Disegno di Matania dalla rivista Inglese “The Sphere”.  Ai marinai italiani combattenti in Tripolitania.

 Consegna alla R. N. “Pontiere” della Bandiera di Combattimento offerta dall’Arma del Genio. Venezia, 11 novembre 1910.

 Cartolina fotomonocromatica  “LO SBARCO A TRIPOLI”, affrancata c. 5 “Leoni” inoltrata il 4\1\1912 dall’UfficioPostale di Conversano (Bari) per Carbonara (Bari).

Cartolina fotomonocromatica, il golfo di Napoli nel novembre 1910

 Cartolina Postale Italiana – Tripolitania – Cirenaica. “AI VALOROSI COMBATTENTI NEL NOME DELL’ITALIA NOSTRA”. Affrancata c. 5 “Leoni” inoltrata il 10\3\1912 dall’Ufficio Postale di Homs (Tripolitania) per Torino. Illustratore A. Rossi, litografia Doyen, Torino.

Cartolina Postale della Cirenaica. Bengasi “Monumento alla Giuliana”, affrancata c. 30 (coppia c. 15 “Pittorica” della Libia) inoltrata iL13.4.29 dall’Ufficio Postale di Bengasi per Pordenone. Monumento: “ALL’ALBA DEL 19 OTTOBRE 1911 LE NAVI D’ITALIA RIADDUSSERO ALLA COSTA CIRENAICA LA CIVILTA’ LATINA”

Cartolina Postale Commemorativa “L’ITALIA A TIPOLI” Affrancata c. 5 “Leoni” inoltrata il 25\1\1912 dall’Ufficio Posta Militare – Bengasi  per Genova.

Cartolina “L’NGELO E IL SOLDATO – LA DIFESA DEL MARE” Contro il nemico che nel mar ti sfida  l’angiolo, la tua rotta anima e guida . A cura de Orfani di Guerra Opera Nazionale Mezzogiorno d’Italia. Disegno di Barberis

 Cartolina Postale in franchigia per la Regia Marina inoltrata il 10\4\1917 dalla R. N. Giulio Cesare per Roma. Censura del Comando della Giulio Cesare

Cartolina fomonocromatica della R. N. Giulio Cesare attraversa il Canale Navigabile di Taranto. Affrancata c. 10 (2 pz.c.5 “Leoni”) inoltrata il 6\9\19 dall’Ufficio Postale di Taranto per Trani (Bari)

 R. N. “Franco Morosini” (nave da battaglia di 1^ classe)

 R. N. “Carlo Alberto”(nave da battaglia di 1^ classe – incrociatore) Torpediniera d’alto mare

R. N. “Stromboli” Cartolina affrancata c. 2 “Aquila Sabauda”  inoltrata il 14\6\1905 dall’Ufficio Postale di Roma per Palermo.  Pubblicazione Lega Navale italiana.

 R. N. “Regina Margherita” Cartolina affrancata c. 2 “Aquila Sabauda” inoltrata il 3\4\1904 dall’Ufficio Postale di Roma per Resina (Napoli).  Pubblicazione Lega Navale italiana.

 R. N. “ Roma”

 Sottomarino “Velella”

 R.  C. T. “Nazario Sauro”  (cacciatorpiedinera)

 R. Incrociatore “Trento”

 REGIA NAVE “EMANUELE FILIBERTO” REGIA NAVE “AMMIRAGLIO DI SAINT BON”

Le navi costruita su progetto elaborato dal Generale del Genio navale Pullino, erano delle unità veloci con un limitato dislocamento ed armamento ed un basso bordo libero che portava le navi a soffrire il mare, specie durante le operazioni con mare grosso.

La propulsione era a vapore costituito da 12 caldaie a combustione mista (carbone e nafta) che alimentavano con il loro vapore due motrici alternative a triplice espansione. Nel XX secolo questo tipo di caldaia diventò il modello standard per tutte le caldaie di grosse dimensioni, grazie anche all’impiego di acciai speciali in grado di sopportare temperature elevate e allo sviluppo di moderne tecniche di saldatura. L’apparato motore forniva una Potenza di 14000 HP e consentiva di raggiungere la velocità massima di 18 nodi, con un’autonomia che ad una velocità di 10 nodi era di 4000 miglia.

L’armamento principale era costituito da quattro cannoni da 254/40 installati in due torri binate corazzate a prora e a poppa, che costituivano anche l’armamento principale degli incrociatori classe Garibaldi.

L’armamento secondario principale era costituito da otto cannoni da 152/40 in batteria e otto cannoni da 120/40 scudati, sistemati in coperta ed era completato da otto cannoni da 76/40, da otto cannoni da 47/40 e due mitragliere.

L’armamento silurante era di quattro tubi lanciasiluri.

 Le due unità vennero costruite a Castellammare di Stabia l’Emanuele Filiberto e all’Arsenale di Venezia l’Ammiraglio di Saint Bon. La prima venne impostata sugli scali nel nave venne impostata sugli scali nel 1893, la seconda nel 1894; le due unità, varate nel 1897 sono entrate in servizio nel 1901.

Nel 1911-12 le due navi presero parte alla guerra italo-turca nella I Divisione Corazzate, impiegata nelle acque della Libia.

Le navi progettate per restare in servizio attivo sino al 1913-14, a causa dello scoppio della prima guerra mondiale rimasero ancora in servizio e durante la grande guerra erano dislocate a Venezia.

Al termine del conflitto le due unità nel 1920 vennero radiate e demolite.

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