Carabinieri

Legione dei Carabinieri di Bari

Disegno dell’alunno Verna PIETRO, classe III sezione C, Scuola Primaria di Prino Grado G. “Marconi”, Casamassima (Bari)

La Legione Carabinieri di Bari  venne costituita il 10 luglio 1861, con le Divisioni di Bari e di Lecce e nel 1864 si aggiunse quella di Foggia, e nel 1868 la soppressa Legione di Chieti, fino a raggiungere la massima ampiezza territoriale nel 1877, ceduto l’Abruzzo e la provincia di Foggia alla nuova Legione di Roma, incorporò i territori della soppressa Legione di Catanzaro. Tale scompartimento durò fino al 1917, anno in cui furono lasciate le sole province pugliesi con l’aggiunta della Divisione molisana di Campobasso. Nel 1923 la Compagnia di Taranto fu elevata a Divisione, come avvenne nel 1929 per quella di Brindisi e si arricchì anche della Divisione di Matera, il cui territorio venne poi restituito nel 1951 alla ripristinata Legione di Salerno. Attualmente dipendono dalla Legione di Bari il Gruppo dei capoluogo, quelli di Brindisi, Lecce, Taranto e Foggia.

Alla sua storia sono legate le gesta leggendarie del cap. Chiaffredo Bergia, Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Cartolina affrancata c. 2 “Aquila Sabauda”,  inoltrata il 15 luglio 1905 dall’Ufficio postale di Andria per Pinerolo (Torino) Illustrata da W. Rinaldi per Stab. A. Marzi, Roma

Drappello dei Carabinieri Reali e il tricolore che sventola sulla torre del Castello Svevo, in alto a sinistra il “logo” senza immagine del Capitano Bergia

Affrancata c. 2 “Aquila Sabauda”,  inoltrata il 6 marzo 1905 dall’Ufficio postale di Bari-Ferrovia per Cagliari. In alto a sinistra con l’immagine del Cap. Bergia.

Nel 1903, la Legione di Bari ha voluto ricordare con una cartolina il capitano Chiaffredo Bergia, Medaglia d’Oro al Valor Militare, che svolse gran parte della propria attività di servizio in territorio pugliese. Molto spesso nelle cartoline della Legione appare l’immagine o il riferimento al Capitano. Bozzetto del pittore T. Guerra, litografia A. Cantarella, Milano

Da autore ignoto, la cartolina riproduce con bella tecnica la Carica di Pastrengo, l’episodio del carabiniere  Scapaccino e il ritratto del Capitano Bergia. E’ stata stampata nel 1904 dallo Stabilimento A. Marzi, Roma

Cartolina affrancata c. 5 “Leoni” inoltrata il 28\1\1907 dall’Ufficio Postale di Modena. Illustratore T. Guerra, Bari.

Cartolina affrancata c. 30 (coppia c. 4 + c. 20 della serie “Imperiale”) inoltrata dall’Ufficio Postale di Bari il 16\7\3 per Roma. Illustratore G. Livera. Arte Grafica di Genova.

Cartolina formato grande, illustrata da Manlio D’Ercoli (1940 circa) per Edizioni d’Arte V.E. Boeri, Roma

 Il  carabiniere Vittoriano Cimarrusti  nato il 18 febbraio 1912 a Canneto (Bari) nell’aspro combattimento di Gunu Gadu (Ogaden, provincia dell’Etiopia), già ferito ad un braccio e medicato sommariamente tornò sulla linea di fuoco attaccando gruppi di etiopi che tentavano di sorprendere di fianco la propria Compagnia; nuovamente ferito proseguì l’azione con il lancio di bombe a mano, finchè venne sopraffatto dal numero dei nemici (24 aprile 1936).

 La sera del 4 maggio 1938 i Carabinieri Francesco Calì di Lercara Freddi e Francesco Lorusso di Andria, si trovavano ad attendere sulla spiaggia in località Pizzone che dei ladri tentassero di recuperare una bobina metallica, ivi nascosta, illecitamente sottratta dal vicino Arsenale militare marittimo di Taranto (in cui entrambi svolgevano attività di sorveglianza). Tre criminali giunsero con una barca dal mare intorno alle ore 20,00 ma vistisi scoperti si diedero tutti alla fuga senza refurtiva, Calì e Lorusso si gettarono in mare con sprezzo del pericolo alla volta della loro imbarcazione per catturarli. Calì, essendosi aggrappato con una mano alla prua, perso il suo punto d’aggancio morì come Lorusso che stando in acqua, afferrato alla poppa, era riuscito ad uccidere uno dei tre inseguiti. I cadaveri furono recuperati e il loro gesto gli valse la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.

Cartolina formato grande, quattro azioni per cinque Medaglie d’Oro al Valore Militare., illustrazione del 1940 edita da F. Duval Editore, Milano.

 Il capitano Chiaffredo Bergia fu l’ufficiale più decorato al valore:

 – Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia  (oggi Ordine Militare d’Italia)

– Medaglia d’Oro al Valor Militare

– Tre medaglie d’Argento al Valor Militare

– Due Medaglie di Bronzo al Valor Militare

– Promozioni per Meriti Speciali (aveva iniziato la carriera come Carabiniere)

– 13 Menzioni Onorevoli e numerosi Encomi

Chiamato “l’eroe degli Abruzzi” contribuì a combattere il brigantaggio:

– la banda Tamburrino nel 1863,

– nel 1868 il brigante Palombieri,

– la banda Pomponio nel 1870 per il rapimento di Gaetano Franceschelli,

– nel 1871 con la feroce banda capeggiata da Croce Di Tola e il brigante Angelo Dei Gozzo.

Si dedicò ai fiancheggiatori e ai finanziatori occulti della malavita, spesso cittadini al di sopra di ogni sospetto, ne assicurò alla giustizia quarantadue. Da diversi comuni sostanziosi premi in denaro che rifiutò devolvendo in opere di beneficenza.

 Litografia Doyen, Torino

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