Rassegna Stampa

ROMA – CAMMINARE INSIEME PER UNA CULTURA DI PACE – Vitoronzo Pastore

CAMMINARE INSIEME PER UNA CULTURA DI PACE

Con il Patrocinio del  Club per l’UNESCO di Bisceglie – Membro Federazione Italiana Club e Centri per l’UNESCO, si è tenuto a Roma venerdi 24 novembre , presso la Chiesa San Francesco Saverio al Caravita, Angolo Via del Corso, la CONVENTION “Camminare insieme per una Cultura di Pace “Le CULTURE – il DIALOGO, per il Decennio ONU – UNESCO avvicinamento delle Culture (2013 – 2022), organizzata dalla Confederazione Internazionale Templare San Bernardo di Chiaravalle – Poveri Cavalieri di Cristo presieduta dal Gran Priore fr Massimo Maria Civale  di concerto con l’Accademia delle Culture e delle Scienze Internazionali – Presidente il Gen. Angelo SCHIANO DI ZENISE,  per dare voce al messaggio dell’UNESCO e contribuire alla realizzazione dei suoi ideali nell’ambito della Formazione sui valori fondanti sanciti dallo Statuto delle NAZIONI UNITE, Cammino partito da Bisceglie il 2 settembre presso il Castello Svevo Angioino.

La CONVENTION  benedetta da Sua Ecc. il Cardinale Josè Saraiva MARTINS (che ha guidato la congregazione di 1320 Cause tra Santi e Beati,  tra cui Padre Pio, Pio IX, Giovanni XXIII, Madre Teresa di Calcutta) e dall’Archimandrita Padre Mtanius HADDAD – Rettore della Basilica di Santa Maria in Cosmedin, è stata aperta dall’intervento del  Presidente Club per l’UNESCO di Bisceglie cav. Pina Catino.

Numerose le Autorità   nazionali ed internazionali intervenute per la Convention per la Pace che ha il suo apice nel riconoscimento del PREMIO CUORE D’ORO, attribuito a personalità che si sono distinte in ambito professionale, culturale, umanitario e nel volontariato, tra cui il Gen. Antonio VITTIGLIO Comandante della DIVISIONE ACQUI, Padre Sedrack MBONAMI da Johannesburg, il senatore Benedetto ADRAGNA, la Senatrice Laura BIANCONI, il Capo di Stato Maggiore Meccanizzato dei Granatieri di Sardegna Gen. Claudio BENCIVEGNA,  il Console della Repubblica del Suriname – Principessa Marcia Patricia SEDOC,  il Col. Giancarlo MARTINI,  lo scrittore Luciano SCIANDRA.  

Hanno rivolto un messaggio di pace lo storico Vitoronzo PASTORE, Alti dignitari italiani  dell’Ordine Cavalieri di Malta, Ordine Equestre del Santosepolcro, Ordine Cav. Templari provenienti dal Brasile, Svizzera, Portogallo.  

 La Regione Puglia è stata rappresentata dal Priore regionale della Confraternita Poveri Cavalieri di Cristo –  cav. Giuseppina Catino e dalla Commenda di Bisceglie con il Cav. Di Gran Croce fr Vitoronzo Pastore e le Dame sor. Francesca Ceci e sor. Antonella Pagano, gli stessi sono Membri del Club per l’UNESCO di Bisceglie.

La Convention è stata preceduta, per gli Ordini Cavallereschi aderenti alla Confederazione di San Bernardo di Chiaravalle, dalla visita all’esposizione della copia del Telo della Sacra Sindone a cura  del “Centro Sindone Caravita – L’Altra Sindonologia”, che ha rilanciato la Conoscenza, in ogni dettaglio, sul reperto di indiscusso valore storico e spirituale.

Stammlager l’incubo della memoria

 Si compone in tre tomi, ogni tomo è formato da 576 pagine. 48 Capitoli. Contengono l’elenco di tutti i campi dei Prigionieri di Guerra in Germania e Territori occupati, i vari tipi di Stalag, le loro mini-storie, e le rispettive corrispondenze di quasi tutte le Regioni d’Italia…

Questi tomi sono dedicati alle centinaia di migliaia di giovani che furono internati nei Campi di prigionia nazisti e nazifascisti, a coloro che vi perirono e ai sopravvissuti degli orrori. Il mio intento è fornire il più ampio quadro possibile dell’incubo vissuto negli Stammlager, attraverso testimonianze  e documentazioni, per la Libertà, per la Democrazia, per la Pace, per la Giustizia e per i Diritti Umani. Questi fogli siano letti e compresi dai giovani di oggi e gli stessi diventino fautori di una rinnovata Resistenza contro le ingiustizie del mondo.

Oltre 1700 pagine che navigano tra testimonianze e bestialità dell’essere umano. Veicolo di MOTO, veicolo di Sensibilità, anima del Mondo. Il mio fondamentale pensiero per dare voce a coloro che, in varie forme, offrirono la loro vita per la Libertà e per la Pace, ancora oggi non ascoltati! Non bisogna mai fermarsi a far valere le condizioni di normalità di rapporti, di assenze di guerre e conflitti, sia all’interno di uno Stato senza distinzione etnica, sociale e religiosa, sia all’esterno, con altri Popoli, con altri Stati.

I Templari possedevano la Sindone e l’adoravano quale autentico lino che avvolse il corpo di Gesù Cristo morto in croce. Il lenzuolo sacro fu affidato dal 1260 al 1314 nelle mani dell’Ordine del Tempio. “La tesi è molto di più di una congettura: è basata su una ricostruzione storica molto solida”, avverte all’ADNKRONOS la studiosa Barbara Frale, ufficiale dell’Archivio segreto Vaticano, studiosa delle Crociate e dei Templari e autrice dell’opera “La Sindone di Gesù Nazareno”, edita dal Mulino nella collana ‘Biblioteca storica’, in uscita quasi contemporanea con l’ostensione della Sacra Sindone a Torino (avvenuta nel duomo dal 10 aprile al 23 maggio 2010).

I Templari avevano avuto la Sindone nel 1260 dal duca di La Roche, dignitario del Tempio, attraverso una donazione incrociata che permise loro di ‘aggirare’ il divieto di vendita delle reliquie religiose – spiega la studiosa – e la tennero fino al 1314 quando passò alla famiglia feudataria degli Charny, conti di Champagne”. In tutto quel periodo, “riprodussero in vari oggetti il volto di Cristo, senza aureola e senza collo, proprio come è rappresentato nella Sindone”: senza aureola perché il Cristo ricoperto dal lenzuolo di lino era morto ma non ancora resuscitato; senza collo perché il suo corpo in rigidità cadaverica presentava la testa reclinata con il mento abbassato a causa della morte in croce. Inoltre, “un templare descrive una cerimonia religiosa con la presenza di un lungo telo di lino, da venerare baciandone l’immagine impressa dei piedi”. Quanto al processo contro i Templari, “fu solo una macchinazione politica e finanziaria, come ben sapevano i contemporanei di allora, Dante Alighieri in testa che ne parla nel Purgatorio.

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