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12 MAGGIO -GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFERMIERE – Vitoronzo Pastore

 12 maggio Giornata Internazionale dell’Infermiere

Essa viene celebrata in tutto il mondo il 12 maggio di ogni anno, al fine di valorizzare il contributo degli infermieri nella società.

Nel 1953 Dorothy Sutherland, un ufficiale del Dipartimento della salute, educazione e benessere degli Stati Uniti d’America propose al presidente Dwight D. Eisenhower di proclamare un “giorno dell’infermiere” ma, non ebbe successo.

Il Consiglio Internazionale degli Infermieri (International Council of Nurses – ICN) ha istituito questa giornata nel 1965.

Nel 1974 fu scelta la data del 12 maggio per celebrare l’anniversario della nascita di FLORENCE NIGHTINGALE, la quale è considerata la fondatrice della moderna assistenza infermieristica. Ogni anno l’ICN sceglie un tema e distribuisce un kit divulgativo che contiene materiale educativo e informativo.

Qualche giorno fa, cercando in una scatola di scarpe materiale per il mio prossimo libro, mi sono incrociato nella cartolina sottostante.

Son tornati in mente tantissimi ricordi dei 30 anni della mia professione presso la Casa di Cura S. Pio X di Milano (inserviente prima e infermiere generico dopo) e l’ Istituto Neurologico “C. Besta” di Milano dal 1975 al 2003, interrotto dal 1978 al 1981 presso l’Istituto dei Tumori di Milano per acquisire il diploma di Infermiere Professionale.

In queste strutture ospedaliere non vi erano reparti di malattie infettive, e spesso quando  tramite anamnesi ed esami clinici  venivano diagnosticate, tali pazienti, venivano inviati in reparti specializzati. Quante malattie ho conosciuto. Tantissime, rare e meno rare. Sono “stato in contatto” con la malattia di Creutzfeldt-Jakob (MCJ): patologia neurodegenerativa rara, trasmissibile per contatto diretto, che conduce ad una forma di demenza progressiva fatale. Senza entrare nel dettaglio, è stata conosciuta come malattia della “mucca pazza”. All’epoca, (ora non saprei), una volta diagnosticata, dopo circa 5 o 6 mesi arrivava il decesso. I pazienti affetti da tale patologia venivano catapultati in un tunnel senza fine.

Era veramente drammatico. Tutti i sacrifici del personale sanitario, infermieri in primis, erano annullati dalla sofferenza. La preghiera, il dolore e l’amore venivano azzerate. All’uscita dalle loro stanze restava e ci accompagnava un senso di impotenza. Stesso dicasi per i pazienti a cui veniva riscontrata HIV (anch’essa per contatto diretto), il flagello degli anni ’80 e oltre. Tra l’anamnesi e la diagnosi passavano giorni, intanto venivano assistiti come pazienti comuni. Molti di loro nascondevano informazioni della propria vita. Le precauzioni non erano mai abbastanza ed oggi, durante questa dilagante afflizione derivante dal virus covid-19 che sta mietendo vittime su vittime, ci rendiamo conto di quanto ad anni di distanza, le precauzioni non siano ancora diventate sufficienti e tali da fungere da schermo contro le diffusioni.

Parlare col senno di poi è facile. Sulla cartolina del 12 maggio 1993 si nota la frase: ATTENZIONE! LA VITA È FRAGILE. A nulla sono valse le parole EDUCARE – PREVENIRE – ASSISTERE. Già 27 anni fa, gli infermieri attirarono l’attenzione sull’importanza della Educazione Sanitaria della Prevenzione e sulla mancanza di strumenti idonei per assistere.

La parola EDUCARE della cartolina mi colpisce di più perché carica di significato. Se fossimo stati tutti “EDUCATI” ad esempio, sulle norme da seguire durante la classica influenza stagionale; se l’importanza di indossare una mascherina nei luoghi pubblici se raffreddati o la necessità di evitare contatti fisici, abbracci o chiacchiere ravvicinate, se tutto ciò fosse diventato parte integrante del bagaglio culturale di ognuno di noi, probabilmente saremmo stati più preparati ad affrontare questo nemico spuntato dal nulla e battezzato COVID-19

Questo nuovo “cataclisma” può divenire un monito per tutti gli esseri umani, soprattutto per noi Italiani. L’articolo 3 della nostra Carta Costituzionale determina:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [292 , 371 , 481 , 511 , 1177 ], di razza, di lingua [6], di religione [8, 19], di opinioni politiche [22], di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Alla luce dell’emanazione della legge n. 833 del 1978 (che determina Principi e Obbiettivi) ciò che appunto salta all’occhio è la difficoltà reale di seguire ogni enunciazione.

Ci siamo svegliati un giorno a braccetto con un virus subdolo. A nulla sono serviti gli allarmi provenienti da lontano da Stati già in lotta contro lo stesso. La superficialità e il minimalismo hanno fatto si che esso si impadronisse delle nostre vite e che indisturbato iniziasse a falciare popolazioni. Il concetto generale era unico “Stiamo tranquilli tanto solo gli anziani e le persone con patologie pregresse sono a rischio”, nulla di più errato ( e lo abbiamo visto).

Cultura sanitaria pari a zero. Il primo obbiettivo della legge è la “Formazione di una coscienza sanitaria sulla base di una adeguata educazione del cittadino e della comunità”, non è mai stato raggiunto.

Non si capisce a tut’oggi che la salute del prossimo può incidere sulla mia, che la tutela del prossimo è importante come la tutela di se stessi e che se lo Stato non interviene con opere reali di educazione sanitaria, il covd-19 oggi, o qualche virus sconosciuto domani metteranno in serio  pericolo la sopravvivenza di tutti noi.

Con questo facile copia incolla, vorrei sottolineare come avrebbe dovuto essere il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Belle parole, all’epoca, ma a distanza di pochi anni fiorenti e dopo l’alternarsi di varie legislature, la desolazione, lo squallore, la negligenza, la superficialità, l’arroganza, ha vanificato i buoni propositi.

Spero che venga scossa la coscienza per una rinascita di valori utili a rafforzare il senso di unità.

   

Legge 23 dicembre 1978, n. 833
“Istituzione del servizio sanitario nazionale”

GU n. 360 del 28-12-1978 – Suppl. Ordinario

TITOLO I
Il servizio sanitario nazionale

Capo I
Principi ed obiettivi

  1. I princìpi

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività mediante il servizio sanitario nazionale. La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana. Il servizio sanitario nazionale è costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinati alla promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio. L’attuazione del servizio sanitario nazionale compete allo Stato, alle regioni e agli enti locali territoriali, garantendo la partecipazione dei cittadini. Nel servizio sanitario nazionale è assicurato il collegamento ed il coordinamento con le attività e con gli interventi di tutti gli altri organi, centri, istituzioni e servizi, che svolgono nel settore sociale attività comunque incidenti sullo stato di salute degli individui e della collettività. Le associazioni di volontariato possono concorrere ai fini istituzionali del servizio sanitario nazionale nei modi e nelle forme stabiliti dalla presente legge.

  1. Gli obiettivi

Il conseguimento delle finalità di cui al precedente articolo è assicurato mediante:

1) la formazione di una moderna coscienza sanitaria sulla base di un’adeguata educazione sanitaria del cittadino e delle comunità;

2) la prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro;

3) la diagnosi e la cura degli eventi morbosi quali che ne siano le cause, la fenomenologia e la durata;

4) la riabilitazione degli stati di invalidità e di inabilità somatica e psichica;

5) la promozione e la salvaguardia della salubrità e dell’igiene dell’ambiente naturale di vita e di lavoro;

6) l’igiene degli alimenti, delle bevande, dei prodotti e avanzi di origine animale per le implicazioni che attengono alla salute dell’uomo, nonché la prevenzione e la difesa sanitaria degli allevamenti animali ed il controllo della loro alimentazione integrata e medicata;

7) una disciplina della sperimentazione, produzione, immissione in commercio e distribuzione dei farmaci e dell’informazione scientifica sugli stessi diretta ad assicurare l’efficacia terapeutica, la non nocività e la economicità del prodotto;

8) la formazione professionale e permanente nonché l’aggiornamento scientifico culturale del personale del servizio sanitario nazionale. Il servizio sanitario nazionale nell’ambito delle sue competenze persegue:

  1. a) il superamento degli squilibri territoriali nelle condizioni socio-sanitarie del paese;
  2. b) la sicurezza del lavoro, con la partecipazione dei lavoratori e delle loro organizzazioni, per prevenire ed eliminare condizioni pregiudizievoli alla salute e per garantire nelle fabbriche e negli altri luoghi di lavoro gli strumenti ed i servizi necessari;
  3. c) le scelte responsabili e consapevoli di procreazione e la tutela della maternità e dell’infanzia, per assicurare la riduzione dei fattori di rischio connessi con la gravidanza e con il parto, le migliori condizioni di salute per la madre e la riduzione del tasso di patologia e di mortalità perinatale ed infantile;
    d) la promozione della salute nell’età evolutiva, garantendo l’attuazione dei servizi medico-scolastici negli istituti di istruzione pubblica e privata di ogni ordine e grado, a partire dalla scuola materna, e favorendo con ogni mezzo l’integrazione dei soggetti handicappati;
  4. e) la tutela sanitaria delle attività sportive;
  5. f) la tutela della salute degli anziani, anche al fine di prevenire e di rimuovere le condizioni che possono concorrere alla loro emarginazione;
  6. g) la tutela della salute mentale privilegiando il momento preventivo e inserendo i servizi psichiatrici nei servizi sanitari generali in modo da eliminare ogni forma di discriminazione e di segregazione pur nella specificità delle misure terapeutiche, e da favorire il recupero ed il reinserimento sociale dei disturbati psichici; [h) la identificazione e la eliminazione delle cause degli inquinamenti dell’atmosfera, delle acque e del suolo] (2/a).

 

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