Rassegna Stampa

82° ANNIVERSARIO DEL BRIGADIERE SALVO D’ACQUISTO – Vitoronzo Pastore

Uno dei tanti EROI di ALTRUISMO dell’ARMA dei CARABINIERI

Ad 82 anni di distanza dall’olocausto del vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, la figura del giovanissimo eroe napoletano che l’Arma e l’Arma dei Carabinieri annoverano tra le loro glorie imperiture, s’ingigantisce e di esalta ne cuore del Popolo, perché per il Popolo egli meditatamente immolò la sua promettente esistenza.

Il senso d’umanità prorompente dal suo spontaneo gesto, è quello che più colpisce la mente ed il cuore degli italiani, poiché la sua “donazione” fu per l’Italia, senza distinzione geografiche o di parte; così, come diversi di origine e di sentimenti erano i 22 ostaggi che, con la sua vita, egli riscatto dalla morte. Gli stessi suoi carnefici non potettero, infatti, e non potranno non meditare sull’abissale contrasto esistente tra la grande umanità di cui si aureola il sacrificio del D’Acquisto e la spaventosa bestialità del loro furore omicida.

Il significativo monumento che, in una ristretta area di aiole verdi e fiorite amorevolmente coltivate dal reverente amore fraterno dei carabinieri di Palidoro, si staglia sulla via Aurelia, nel fondo del grosso caseggiato del mar Tirreno reso più azzurro dal terso cielo settembrino. La gente che transita su autoveicoli ed a piedi sulla via Aurelia, si sofferma davanti al recinto, interroga brevemente e riprende il viaggio, commentando con parole di fede e di ammirazione il gesto eroico di questo glorioso “figlio” dell’Arma, il cui ricordo si affonda nei cuori di tutti i carabinieri e di tutti gli italiani incitandoli a nobili imprese per la maggiore grandezza della Patria e dell’Arma.

Gli venne conferita la Medaglia d’Oro al Valore Militare alla Memoria con la seguente motivazione:

“Esempio luminoso d’altruismo, spinto fino alla suprema rinuncia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pure essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile di un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così — da solo — impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma”.

Torre di Palidoro (Roma), 23 settembre 1943 (conferita dal Luogotenente Generale del Regno) con Decreto “Motu Proprio” del 25 febbraio 1945)

80° Anniversario del Brigadiere Salvo D’ACQUISTO – Vitoronzo Pastore

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