I.M.I. Internati Militari Italiani

I.M.I. INTERNATI MILITARI ITALIANE NELLO STALAG IX A -Vitoronzo Pastore

 Stammlager IX A

Lo Stalag era situato a Ziegenhain nell’Assia (Hesse) settentrionale. Venne istituito il 16 settembre 1939; all’inizio era una tendopoli e i primi ad essere rinchiusi furono i soldati polacchi; poi vi costruirono decine di baracche di legno e nelle quali trovarono posto verso la fine di giugno del 1940 i Francesi. Pur non trattandosi di uno dei campi e di sterminio di Hitler era, tuttavia,  una vera fabbrica della morte.

Nel 1941 lo Stalag era occupato da circa 35.000 francesi; con l’estendersi del conflitto arrivarono prigionieri di altre nazioni: belgi e inglesi. Con l’invasione dell’Unione Sovietica, un settore separato da reticolati venne occupato nel novembre 1941 da diversi migliaia di soldati sovietici. Essi costituivano un terzo della popolazione dello Stalag, vennero adibiti ai lavori forzati più pesanti e tenuti in condizioni particolarmente disumani; il tasso di mortalità era estremamente elevato.

Alla fine di settembre del 1943, nella stessa zona del campo,  sopraggiunsero gli Italiani.

Nel 1944 i prigionieri dello Stalag IX A erano 50.000. Gran parte lavora nei 2.000 Arbeitskommando del IX Distretto in fabbriche di armi e munizioni, nel rimuovere le macerie dei bombardamenti e ai lavori agricoli. Seppure in una logica di discriminazione tra diversi tipi di prigionieri, lo Stalag  era duro per tutti.

Un prigioniero illustre

Nel settembre del 1940, nel lager arrivò François Mitterrand. Il futuro Presidente della Repubblica Francese evase il 3.3.41, fu preso dopo 22 giorni a soli 10 km dalla frontiera svizzera. Il 28.11.41 replicò l’evasione con una fuga acrobatica dal tetto delle latrine tedesche, venne preso a Metz, al confine della Francia occupata. Inviato in un diverso Stalag, evase e raggiunse la Francia Libera il 14.12.41.

 

Manoscritta l’8.11.43 da Dante BORSETTA, matricola 92696, campo di lavoro 3030-I, inoltrata il 17.11.43 per Trarego (Novara)

Carissimi genitori e fratelli, da oltre un mese mi trovo prigioniero in Germania, con me si trova Gepa; Erasmo non è con noi ma sta bene, come pure noi. Lavoriamo, scrivetemi subito che sono 4 mesi che non ricevo vostre notizie. Il tergo di questa cartolina è riservato per la risposta. Vi spero in buona salute, tanti bacioni e un forte abbraccio a tutti, vostro Dante.

Manoscritta da Corrado BOZZA, matricola 79442, inoltrata il 25.11.43 per Firenze, timbro di arrivo il 10.12.43

Cara Fiorina, dopo un lungo silenzio, ora mi è possibile inviarti mie notizie, sto bene come spero di te e tutti in famiglia. Mia dolce Fiorina, se puoi mandarmi un pacco, del tabacco e roba da mangiare; il legato della cartolina serve per la risposta, speriamo che presto sia tutto finito, baci ai bambini, a te e mamma, tuo marito Corrado.

Manoscritta il 3.4.44 da Antonio MAGGIONI, matricola 92646, campo di lavoro 3030-I, inoltrata il 24.4.44  per Solcio di Lesa (Novara)

Carissimi, oggi ho ricevuto la vostra cartolina del 21 marzo, qualche giorno prima ho ricevuto il pacco dopo 19 giorni dalla vostra spedizione, spero presto riceverne un altro, non state a curare la roba che costa, mettete riso o farina di qualsiasi qualità e un po’  di condimento. Spero che tutti voi godiate di ottima salute, tanti bacioni a tutti, Antonio.

Biglietto, manoscritto da Franco VARASSI PEGA, matricola 93546, inoltrata il 14.144  per Coggiola (Vercelli, ora Biella)

Carissimi genitori, eccomi a voi con queste poche parole per farvi sapere mie notizie; la salute è buona come spero di voi tutti e che questa mia abbia da portarvi una bella primavera fiorita come quando arriva un vostro pacco. Cari, mi raccomando la massima tranquillità, dove dono sto bene, tutto bisogna prendere con molta rassegnazione e come tutte le cose, prima o dopo, arriva la fine. Tutti noi attendiamo con le braccia aperte. Un caro saluto e bacioni a tutti, Franco.

Manoscritto il 17.8.44 da Pietro CERRUTOLO, matricola 04809, campo di lavoro 3000-I,  per Coggiola Formantera (Vercelli, ora Biella)

Carissima mamma e sorella, io lavoro sempre, si aspetta con ansia che tutto finisca, ma tu, cara mamma,  fatti coraggio, tutto ritornerà come prima, occuparmi della nostra terra. Col prossimo pacco, oltre alla roba da magiare, avrei bisogno di un paio di calze, di mutande, di una camicia e del mio maglione. Salutatemi chi chiede di me, invio affettuosi baci, Pietro.

Biglietto di risposta per lo Stalag IX A, inoltrato il 16.6.44 dall’Ufficio Postale di Scigliano (Cosenza) per il soldato Vincenzo CALARICO, matricola 79583, campo di lavoro 3020-I. timbro tondo del Centro Alloggio di Bordighera (il biglietto postale venne presentato al Centro Allogio per la verifica della provenienza al rientro in Italia).

Mio caro figlio, rispondo subito alla tua cara lettera, godo sentire che stai bene, con dispiacere apprendo che non hai ricevuto posta, caro figlio, io rispondo sempre, questa mia risposta è l’allegato della tua del 7.3.44. riguardo ai pacchi, i moduli li ho ricevuti, ma non partono per nessuno, per questo sono dispiaciuta. Di tuo fratello non ne sappiamo niente, invece Giulio si trova prigioniero in Algeria e sta bene. Neanche di Rocco sappiamo dove si trovi, speriamo che stiano bene;  noi, anche se non ricevi posta, stiamo tutti quanti bene. Speriamo che arrivi la fine per stare tutti uniti. Restituisco i saluti di tutte le tue sorelle, ti abbracciamo tutti insieme io e tuo padre con affetto, ti diamo la benedizione, un forte bacio, tua mamma Lucia.

Manoscritta il 29.10.43 da Attilio PEROCCCO, matricola  80023, inoltrata il 5.11.43 per Oderzo (Treviso)

Carissimi, sono vivo e sto benissimo. Ho lasciato l’Albania il 20 settembre e il lungo viaggio di 7 giorni non si è verificato alcun disagio. I rapporti coi Tedeschi sono cordiali ; il vitto è sufficiente, la baracca è riscaldata. Il bagaglio me lo hanno lasciato, non m’annoio e lavoro nell’infermeria del campo. Saluti, arrivederci presto, baci vi abbraccio Attilio.

 Manoscritta il 2.6.44 da Mario LEONARDI, matricola  92582, campo di lavoro 3030, inoltrata il 7.6.44 per Iuvorio  (Novara)

Carissimo Carlo e tutti in famiglia, finalmente dopo una lunga attesa e illusioni ho ricevuto 7 lettere e tre pacchi, Dio forse mi vuole aiutare?… ma ecco trovandomi di fronte a tutto questo il mio cuore si sfoga in un pianto senza aver pace in sé, all’età di 26 anni deve essere aiutato da un padre e una madre di 70 anni? Ditemi anche di Giuseppe. Vi ringrazio di tutto quello che fate per me. Vi auguro ogni bene e tanta salute, come fino ad ora è la mia; l’abbreviazione è dovuto per le poche righe disponibili. Saluti e baci a tutti, vostro Mario.

Manoscritto  dal sottotenente Giuseppe CAPOVILLA, matricola 93047,  inoltrato il 21.12.43 per Valdobbiadene (Treviso),  timbro di arrivo l’1.1.44

Carissimo papà, la mia permanenza qui si prolunga ancora per cause imprecisate. Spero tuttavia di essere presto richiesto dal vostro Governo e venire in Italia a continuare la nostra opera dopo la parentesi ignominiosa. Qui siamo tutti entusiasti di far parte del nuovo esercito e la convinzione ferma dei camerati tedeschi di cacciare il nemico dalla Patria nostra è ritornata ad essere ancora la nostra convinzione. State pur tranquilli, ve lo ripeto ancora, che la Germania ha tanti uomini e armi potenti e non può cadere. Anche economicamente sto bene e la cosiddetta “fame” non è ancora alleata dell’avversario. Ho da mangiare, la Germania ci tratta bene. Il mio aspetto è divenuto florido, lo dimostrano le foto inviate. Con questo ti ho detto caro papà, di stare molto bene in salute. Godo dello stesso trattamento degli ufficiali tedeschi e sono impaziente di venire in Patria, rivedervi e raggiungere un reparto del nostro esercito. L’altra sera abbiamo festeggiato il Natale con i camerati tedeschi;  in anticipo, sono incominciati per i nostri camerati le partenze per le ferie. Spero che la salute tua e dei famigliari sia sempre buona. Salutatemi tutti, un affettuosissimo abbraccio e tanti baci tuo Beppe.

Stammlager l’incubo della memoria – Vitoronzo Pastore

 

 

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