I.M.I. Internati Militari Italiani

I.M.I. INTERNATI MILITARI ITALIANI DI TARANTO – Vitironzo Pastore

I.M.I. della Città di Taranto

Biglietto dello Stalag VIII A, manoscritto il 2.7.44 da Giuseppe URSI, matricola 1027, inoltrato il 14.7.44

Mie carissime sorelle, è quasi un anno che sono privo di vostre notizie e ciò costituisce il mio dolore più grande. Non so come viviate e dove. Indirizzo la presente alla vecchia abitazione con la speranza che questa vi possa pervenire. Godo buona salute e ricevo notizie tanto da Giovanna come da mamma Enrica. Un’ossessione continua mi tormenta: quella di sapervi in non buone condizioni di salute e finanziarie. Quando sarà quel giorno in cui potrò riabbracciarvi e non lasciarvi mai più? La preghiera mi è di conforto e raccomando al Signore la vostra felicità. Sostenetevi a vicenda e abbiate fede illuminata in Dio. Giovanna sta bene e così pure anche zia Eva. Si duole di non poter avere comunicazioni da voi. Con la viva speranza di leggervi, caramente abbraccio i padrini. Invio i saluti di Giovanni. Vi abbraccio, vostro Pino.

Biglietto dello Stalag VI D, manoscritto il 25.6.44 da Emanuele GRANIO, matricola 102793, campo di lavoro 441

Carissima Benedetta, in questi giorni ho sempre la speranza di ricevere tue notizie; parecchi miei compagni, essendo della stessa Provincia, hanno avuto notizie dai loro cari. Unito alla presente vi è il modulo per la spedizione di un pacco; avrei bisogno che mi mandiate dei viveri, qui ce ne bisogno: riso, pasta, fichi secchi, fagioli e per favore se potete non dimenticate le sigarette o tabacco con cartine. Per ora la vita è sempre la stessa, la pancia sempre più vuota e ci si adopera con l’arte dell’arrangiamento. Caramente da chi sempre ti ricorda, baci e baci, tuo marito Emanuele.

Biglietto dello Stalag XII F, manoscritto il 7.7.44 da Antonio SALINAS, matricola 45897, campo di lavoro 1000B

Mamma adorata, quale gioia scatta nel sentirvi in ottima salute e anche finanziariamente. Spero quanto prima poterti riabbracciare: è tanto che lo desidero. Non ti meravigliare se mi vedrai diverso dal solito. Al mio ritorno, tu da brava casalinga mi farai contento in tanti desideri. Sono ormai tre anni, sarebbe ora che la buona stella si svegliasse e facesse terminare questa prigionia. Mi avvilisce perché ci trattano bene, ma senza la tua missiva mi sentivo invaso dal terrore. Me la sono letta e riletta e sono contento saperti in buone condizioni. Mi sono sentito ritornare ragazzo. Nella risposta parlami del piccolo Rino, la zia, lo zio, le care amiche; vedi come il passato è difficile poterlo dimenticare? Spero in una pronta risposta. Bacioni uniti al caro Rino e zio Salvatore, baci, tuo indimenticabile Antonio.

Biglietto dello Stalag XII F, manoscritto il 20.5.44 da Oronzo FONTANA, matricola 35807, campo di lavoro 607, inoltrata il 26.6.44, timbro di arrivo il 19.11.44

Carissimi genitori, vengo a voi con questa mia lettera per farvi sapere il mio buono stato di salute, spero che sia così di tutti voi. Cari, sono sempre in attesa di vostre notizie, sono arrivate tante lettere anche dalla Sicilia, spero che giunga anche a me. Mi raccomando per i pacchi. Io qui mi trovo bene, cosa credete? Siamo in attesa di quel beato giorno del nostro ritorno. Ditemi qualche cosetta degli amici, dove si trovano! Non pensate a me, immagino che il vostro pensiero sia sempre rivolto a me, io pure in ogni minuto della giornata e sono tutti infiniti. Non altro, saluti tutti caramente, mamma, babbo e sorelle, baci, vostro Oronzo.

Biglietto dello Stalag VII A, manoscritto il 6.4.44 da Vito GIOVE, matricola 119984, campo di lavoro 3465, timbro di arrivo il 28.6.44

Carissima moglie, giovedì scorso ebbi una grande soddisfazione. Mentre credevamo che la nostra posta non fosse neanche partita, invece due compagni della Bassa Italia ebbero posta dai loro parenti. Questo mi ha infuso la speranza che anch’io e altri, fra non molto, riceveremo notizie. Se tu sapessi, cara moglie, quello che mi procurerebbe ricevere un tuo scritto. Il mio affetto per te è immenso, e quanto fortemente soffro per il tanto tempo sprecato. Spero nel Sommo Iddio che mi dia la consolazione di saperti al più presto sana e salva, di poterti abbracciare nuovamente, di sentire il tuo calore, la tua dolcezza, di baciarti insieme al nostro caro figlioletto che adoro quanto te. Nella speranza di ricevere presto le mie notizie, termino chiedendoti di baciare mamma e papà, sorelle e fratelli, amici. Forti bacioni al mio caro Nino, e a te baci, baci e abbracci, tuo marito Vito.

Biglietto dello Stalag 398 (Stalag XVII B), manoscritto il 27.6.44 da Angelo RUSSO, matricola 95340, campo di lavoro C951.G.W

Cara adorata Rosa, finalmente dopo un lungo periodo di ben 10 mesi senza tue notizie e di tutti di famiglia, ecco che mentre torno dal lavoro trovo la grande sorpresa di trovare posta tua con la data 24.4.44. non puoi credere la mia immensa gioia con lacrime. La tua lettera mi ha recato un sollievo, grande e infinito, sapendoti che stai bene unita alla piccola Anna, la mamma e tutti di famiglia. Sono dispiaciuto a riguardo di mio fratello Ermino, facciamoci coraggio. Ah! Come sono contento che la mia piccola già chiama papà e mamma. Immagino come sei felice anche tu. Rosa, pensami sempre e non dimenticarmi. Cara mamma, coraggio che presto torneremo, preghi per noi. Rosa, ti raccomando occhi aperti e coraggio che forse Gesù Bambino ci farà la gioia di trovarci vicini. Abbracci, baci e bacioni a te e alla piccola Anna da Lillino. Arrivederci.

Biglietto dello Stalag IV C, manoscritto il 2.7.44 da Vincenzo PENTASSUGLIA, matricola 273080, timbro di arrivo il 3.11.44

Cara mamma, non so più cosa dirti, non so più niente, né come state, da quasi un anno non so se ricevi la mia posta, le mie domande sono sempre uguali. Come state? Con disperazione attendo, ma non ricevo mai notizie da nessuno. Sono sempre in pensiero, vi penso in continuazione. Oltre alla mia condizione precaria, sono disperato; continuamente e affettuosamente prego il Signore che mi arrivino vostre notizie e che mi dia la forza e salute affinché un giorno posso abbracciarvi tutti. Di salute sto bene. Cara mamma, mi raccomando a te, conosco il tuo carattere, non essere impaziente a causa della tua bontà e dell’affetto che nutri per il tuo unico figlio, ora lontano. Coraggio, non avvilirti come faccio io, speranzoso che un giorno torno ancora da te. Tanti cari baci e abbracci a tutti, Vincenzo.

Biglietto dello Stalag XVII A, manoscritto il 2.7.44 da Attilio POTÌ, matricola 146086, campo di lavoro A10950G.W

Lidia mia, mogliettina adorata, alla tua cartolina del 5.4 u. s. ho risposto il 28.5; in giugno non c’è stata distribuzione di posta o lettere. Abbiamo avuto solo etichette per pacchi che, inviando una a Wanda il 7.5 e l’altra a Lecce il 14.5. da Wanda nessuna risposta ancora, per cui sono fortemente in pensiero specie per te. Tu e papà mio niente mi dite di Enzo e Mario lontani da casa, nonché di sorelle e nipotini. Papà mi dice che nulla sanno di Mario e di Emilio. Voglio augurarmi che tutti godano di ottima salute. La mia è buona, grazie a Dio; la Madonnina tanto buona mi donerà la grazia di poterti riabbracciare insieme ai familiari tutti. Sono sempre in pensiero per te, quindi è inutile dirmi di vivere tranquillo. Ormai so bene quali siano le tue atroci sofferenze. Per tanti mesi sei rimasta priva di mie notizie; basta solo questo perché la tua anima e il corpo siano stati fortemente provati. Sicché ti trovi a Taranto sin dall’ottobre. Bene, penso che tu stia bene. cerca di curarti e mangiare bene; papà e mamma, sono tanto sicuro, non ti faranno mancare nulla. Il Comando Legione di Bari pare corrisponderti i miei assegni con decorrenza mese di settembre 1943; quale documento di prigionia è sufficiente una cartolina. Quando potrai inviarmi un pacco? Non dimenticarti delle sigarette o del tabacco, due paia di calze di lana, dentifricio, spazzolino per denti, materiale per cucito. Puoi inviarmi qualche tua foto istantanea. Coraggio, Lidia mia, felicemente supereremo tal critica situazione. Anche tu sei forte e abbi fede. Bacio i familiari. Ti abbraccio e ti bacio fortemente, tuo maritino, Attilio.

Biglietto dello Stalag III D, manoscritto il 15.5.44 dal marinaio Attilio Francesco SALVATORE, matricola 67554, campo di lavoro 0393, inoltrato il 18.5.44

Mia cara mamma, rispondo alla vostra cara cartolina tanto attesa, porta la data del 16.3.44. Sono molto contento nel leggere che stiate tutti bene; speriamo che finisca presto questo calvario e poterci riunire tutti. Io sto bene, stai tranquilla e scrivetemi presto. Vi mandai anche il modulo per il pacco, quando arriva, se è possibile, affrettatevi a inviare la biancheria, roba da cucinare, riso, pasta, legumi… e anche delle sigarette o tabacco con cartine, sapone per barba e lamette, fichi secchi. Non stare in pensiero, sto bene, riempire la pancia serve per stare meglio. Non altro da dirvi. Baci e abbracci a voi, a papà, alle mie care sorelle Elena e Rosaria, al caro fratello Mario e a tutti in famiglia e a coloro che chiedono di me, vostro figlio Ciccillo.

Biglietto dello Stalag 398 (Stalag XVII B), manoscritto il 5.6.44 da Giuseppe CAPONE, matricola 95735, campo di lavoro C71-G.W

Miei cari genitori, come scritto nella cartolina precedente ho ricevuto la vostra del 24 aprile. Era tempo ormai e non potete immaginare con quanta gioia essa mi sia pervenuta, so che vi trovate tutti uniti e tutti bene in salute, così vi posso assicurare di me. Ora no so se sono arrivati altri miei scritti, vi ho inviato due moduli per la spedizione dei pacchi; se potete inviatemi un po’ di biancheria, mutandine, magliettine, un maglione, un pantalone della marina; se non è roba militare non ha transito, e se potete, in seguito, solo roba da mangiare e tabacco. Fatemi sapere se Mario lavora e dove, anche di Galendro Ivo, Modulo e Ciaracchi dove si trovano. Baci e abbracci da vostro figlio Giuseppe.

Biglietto dello Stalag VI D, manoscritto il 26.6.44 da Angelo FONSECA, matricola 106363, campo di lavoro 42

Carissimo babbo, vengo con la presente per farvi sapere le mie buone notizie, così spero che lo siate voi tutti. Caro, se ricevete la mia posta scrivetemi presto utilizzando il foglio legato e indirizzo annesso. Sono più di 10 mesi che non so nulla di voi, non so se vivete ancora. Questa settimana abbiamo ricevuto 5 gallette dalla C. R. Italiana. Io me la passo bene, lavoro sempre, tutti i giorni, dalla mattina alla sera; fatemi sapere di mio fratello Vincenzo, si trova a casa? Per i pacchi, se li potete fare, inviateli, ma solo roba da mangiare per riempire di più la pancia. Si va avanti con arrangiamenti. Non altro, forti baci alla mamma, ai fratelli e sorelle, al nonno e nonna, e a te ancora baci e abbracci, tuo figlio Lino.

Biglietto dello Stalag 317 (XVIII C), manoscritto il 2.7.44 da Franco NESCA, matricola 36515, inoltrato il 6.7.44, timbro di arrivo il 15.12.44

Mia amata moglie, con molta felicità giorni fa ho ricevuto una tua cara lettera, sono molto contento che godi ottima salute e tutti in famiglia, ti posso assicurare lo stesso di me. A riguardo dell’amico D’Ippolito, che la sua famiglia non riceve notizie da ottobre; a gennaio eravamo insieme, ci hanno separato, ma, da un amico in comune, ho saputo che sta bene e forse anche meglio di me. Potete, se volete, assicurare la famiglia. Cara Pupetta, insieme a questo biglietto è legato la risposta, l’indirizzo è già scritto, esso rappresenta la modulistica per spedire un pacco. Avrei bisogno di viveri, roba da mangiare, da cuocere e riempire lo stomaco, tipo pasta, legumi, riso, fichi secchi, noci, mandorle, tutto roba che può affrontare un lungo viaggio senza deteriorarsi, il pacco non deve superare i 5 kg; avrei bisogno anche della biancheria intima, specialmente mutande che ne sono privo; se non fosse per un amico non avrei quello che ho addosso. Cara, nella lettera ho ricevuto i saluti del compare Mino, sono contento che almeno lui si trova a casa, contraccambi i saluti e dirgli di preparare il mio ritorno. Spero che ciò avvenga quanto prima possibile. Pregate tutti per noi, ne abbiamo bisogno, bisogno di tornare a casa e goderci i nostri amati cari. Mi manchi, mi mancate tutti; maledetta guerra, quanto disastro e quante famiglie separate. Coraggio, torneremo a riprenderci quello che hanno diviso e perduto. Ti amo, non stare tanto in pensiero per me, mi conosci, me la cavo bene con fantasia e arrangiamento, attualmente le patate sono il mio piatto preferito. Non altro, baci e baci a tutti, abbracci stretti, tuo Franco.

Biglietto dello Stalag V C, manoscritto il 3.9.44 da Nicodemo CIPRIANI, matricola 78658, inoltrato il 22.9.44, annotazione di recapito il 4 .2.1945

Cara mamma, l’altro giorno ho ricevuto una delle vostre poche lettere, dico poche perché tali in confronto a quante ne ho scritte ma non importa, sono contento lo stesso perché l’ho notato dalla data del 4 luglio. Giustamente vi domandate se sono ammalato perché vi chiesi dei medicinali. Invece sto bene, da quando scrissi quella lettera è passato molto tempo, fortunatamente quel periodo poco buono è alle spalle. È trascorso quasi un anno di prigionia, ora è meno dura per il semplice fatto che anche al male ci si abitua e si spera sempre che arrivino tempi migliori. Invio infiniti bacioni a tutti. Saluti a Vincenzo, Nina, Antonio, Rita a alla piccola Giuliana. Vi abbraccio, Nicodemo.

Biglietto dello Stalag III B, manoscritto l’8.7.44 da Pietro BATTISTA, matricola 313821, campo di lavoro 152-ITA, inoltrato il 16.8.44

Nonna carissima, mi affretto a scriverti per darvi una bella notizia che dopo 13 mesi ho ricevuto l’altro giorno una cartolina con la data del 9.4.44 dicendomi che state tutti bene. vi assicuro così anche di me. Cara nonna, mi dite che i miei genitori stanno bene. Io sono in pensiero per loro, ho scritto sei volte e mai ho ricevuto risposte. Comunque, cara nonna,  quando riceverete il modulo per il pacco fate il possibile che io lo possa ricevere, sapete il perché, solo roba da mangiare e tutta secca tipo: pasta, riso, noci, legumi. Sono contento che lo zio sia stato in licenza, bacialo da parte mia. Non altro, ricevi forti baci, dite ai miei di scrivere tutti i giorni, qualcosa mi arriverà, un loro rigo servirà a vivere questa malefica vita un po’ meglio. Abbracci a tutti in famiglia, baci, tuo nipote Pietro che sempre ti pensa.

Biglietto dello Stalag IX C, manoscritto l’1.7.44 da Antonio GATTO, matricola 159151, campo di lavoro 172, inoltrato il 18.7.44

Genitori carissimi,  finalmente ancora una volta ritorno a scrivervi facendovi sapere le mie notizie. Godo buona salute come altrettanto spero di voi tutti. Vi faccio sapere che Ivani ha spedito diversi moduli per la spedizione dei pacchi. Da due mesi vivo nella speranza che me ne arrivi almeno uno o forse lo avete spedito e si è smarrito. Tutto ciò non importa, ormai il difficile è passato e speriamo che tutto questo finisca presto così il pacco vengo a ritirarlo personalmente e abbracciarvi tutti, insieme come una volta, con i soliti piccoli problemi, preferisco molti di più quelli che le sofferenze e i patimenti del momento ma, per maggiore sicurezza, mi farete il piacere di interessarvi per mezzo della Croce Rossa. Non avendo altro da dirvi, saluti, baci e abbracci a tutti in famiglia e a voi bacioni dal vostro caro figlio Tonio.

Biglietto dello Stalag V A, manoscritto il 16.7.44 da Giuseppe MARANGIONE, matricola 48422, timbro di arrivo il 10.12.1944

Carissimi, attendevo con ansia vostre notizie e finalmente oggi ho ricevuto due vostre cartoline. Non potete immaginare quanta gioia nel leggere e sapervi tutti in buona salute. In quasi tutte le cartoline che vi ho spedito vi scrivevo di farmi sapere notizie di mio fratello Ciccillo, si trova a casa? Non mi dite niente! Come mai? Mi dite dei pacchi che non vi è stato possibile inviarli, non state in pensiero; quando vi sarà possibile avrei bisogno solo roba da mangiare e qualche sigaretta. Sempre con la speranza di rivederci quanto prima, invio cari e affettuosi bacioni a tutti, vostro Peppino.

Biglietto dello Stalag III D, manoscritto il 16.7.44 da Romualdo DE MITRI, matricola 56554, campo di lavoro 791, inoltrato il 21.7.1944

Mio amato padre, è la cosa più felice il potervi scrivere, e con lo schermo del cervello rivedo la casa in cui sono nato, rivedo voi, e quante cose riappaiono, quanti ricordi, tutto ciò che è la mia infanzia, tutto questo risovvenire per me è una gioia limitata da tristezza. Giorni lontani che non torneranno più, grazie al presente che mi distoglie da questi nostalgici pensieri. Sono trascorsi 10 mesi e ho appena ricevuta una vostra risposta, finalmente, sapervi vivi e ho piena fiducia che ve la passate bene. Ricordatevi sempre di me; è forte, tanto forte la nostalgia della bella Italia, tanto da sembrare di trovarmi in un altro mondo, un pianeta diverso, fatto da gente perversa, senza valori per gli stessi esseri. Baci forti a mamma e a te. Riccardo e Costantino, che mi siete tanto cari, questa carezza ch’è ingigantita della dura vita e una lontananza che mi sembra eterna. Tornerò a casa e vedrete un uomo e un vero artista. Saluti a tutti coloro che mi ricordano, Romualdo.

Biglietto dello Stalag VIII A, manoscritto il 9.4.44 da Giuseppe CATAPANO, matricola 1164633, campo di lavoro 15007, inoltrato il 21.4.1944

 Domenica di Pasqua, mi caro padre, ancora fino ad oggi nulla ho ricevuto da nessuno, speravo tanto che almeno il giorno di Pasqua fossi confortato da qualche parola dai miei cari dopo sette mesi di silenzio e invece nulla. Alcuni sventurati come me, ieri,  hanno ricevuto per la seconda volta notizie dai cari. Oggi è una giornata come tutte le altre, con un po’ di sole in più e sembra una giornata di primavera difficile da verificarsi da queste parti. Speriamo che i raggi di sole portino buona fortuna. Si prega per lasciare questo mondo ostile dal filo spinato. Inviai in precedenza tre moduli per la spedizione dei pacchi, uno a te, una a Carlo e l’altro ai nonni con la speranza che qualcuno mi arrivi relativamente presto, ma, non conoscendo le vostre attuali possibilità, non posso pretendere il desiderabile. Tutto ciò che è da mangiare e che si mantiene a lungo è buono, un paio di calze forti o pezze da piedi. Vadano in questo grande giorno di Resurrezione del Signore i miei voti augurali più affettuosi e, senza troppe parole, accogliete voi tutti gli abbracci più affettuosi con l’augurio di un giorno, pur lontano, per un definitivo ritorno. Bacioni cari, Nino.

Biglietto dello Stalag XII D, manoscritto il 27.8.44 da Vito PALAZZO, matricola 31829, campo di lavoro 1004-A

Mia carissima Lina, ieri sera ho ricevuto una tua lettera in data 15.5 e tre giorni prima ho ricevuto una cartolina della Croce Rossa, mentre 15 giorni fa ho ricevuto una lettera e una cartolina in data 15.6; ho potuto notare che la posta non è regolata bene, comunque interessa poco, basta che la si riceve. Sono molto contento che stai bene in salute insieme alle nostre care bimbe e tutti in famiglia, lo stesso ti assicuro di me. Sono contento che stai a Taranto assieme alla tua cara mamma, sono certo che non mancherà di aiutarti, è buona di animo. Apprendo dalla tua che la piccola Maria cresce molto e aumenta; la cagione sarà dovuta alle preoccupazioni e agitazioni, anche io ho sofferto tanto fino a quando non ho avuto il tuo scritto, ora sono più tranquillo; pensando alla svolta della vita c’è veramente da impazzire. Intanto bisogna ringraziare il Signore che ci ha dato la forza di vivere e ci fa stare bene in salute. Ora si spera che termini questa terribile guerra per ritornare tutti alle nostre case, ai nostri cari, ritornare da te. Aspetto con ansia una foto di te e delle care pupe, per i pacchi non preoccuparti perché non mi necessita nulla, tutto il necessario l’ho ricevuto da Pasqualino, ti saluta Marietta. Ti penso continuamente e non ti dimentico mai sempre con la speranza di un presto ritorno. Bacioni tanti  alla cara Tonia e alla cara Maria, ti bacio sempre con amore e affetto, tuo sempre Vito.

Biglietto dello Stalag VI J, manoscritto il 3.6.44 da Giovanni VILLANI, matricola 102431, campo di lavoro 1384, timbro di arrivo il  19.11.1944

Mamma mia carissima, questa è la prima volta che mi si presenta la possibilità di potervi scrivere un po’ più a lungo e dedicarmi con maggiore familiarità. Molte cose dovrei scrivere, ma alcune le dedicherò per il mio ritorno che se Iddio vorrà non tarderà molto. Io, come altre volte ti scrissi, lavoro e cerco di guadagnarmi onestamente quel che mi danno da mangiare; godo, come sempre buona salute nella speranza che non venga meno sino al giorno del nostro riavvicinamento. Mesi or sono, il nostro comando distribuì alcuni moduli per pacchi, il mio lo invia alla mia ragazza di Silandro dato che nell’unica cartolina ricevuta dall’Italia, da lei spedita, mi portava a conoscenza che a possedere un modulo per pacchi me ne avrebbe confezionato uno. Infatti così è stato, l’altro giorno mi sentii chiamare dal comando che mi consegnò il pacco contenente in po’ di piselli secchi, un po’ di riso, pasta, burro uno scatolo, due pacchetti di biscotti, una scatola di marmellata, due pacchetti di sigarette e un pochino di pane biscottato, il tutto per un peso di 4,700 kg. La sorpresa è stata graditissima e ho ammirato moltissimo il pensiero rivoltomi, specie in questo periodo. Ho conservato un po’ di roba perché ho intenzione di mangiare la pasta asciutta il giorno del mio onomastico. Come vedete anche qui Iddio vede e provvede. Voi come state? Molti mesi son trascorsi dalla mia lontananza e da allora sono privo di vostre notizie. Voglio sperare che nulla di strano sia avvenuto in questo tempo, e la tranquillità familiare sia continuata a sussistere come un tempo. Molto spesso vi penso rimembrando i bei tempi e qualche volta in sogno mi sembra di stare tra voi. Pregate per me, bacioni forti alla cara nonna, alla sorella e ai fratelli; a voi infinitamente devoto vi abbraccio, vostro figlio Giovanni.

Cartolina dello Stalag III D, manoscritta il 20.12.43 da Donato DEL GIUDICE, matricola 56709, campo di lavoro 791

Cara madre, con gioia posso inviarti la presente per dirti che sto bene, spero che tutti voi lo siate. Pensate a Gegna, rispondetemi presto facendomi sapere buone notizie. Immagino le condizioni che in cui vi trovate al momento. Invio il modulo per la spedizione per il pacco, mandatemi solo roba secca. Abbracci e baci a tutti, vostro Donato.

Cartolina dello Stalag III D, manoscritta il 25.6.44 da Nicola ZAGO, matricola 122564

Mia cara mamma, con questa mia cartolina ti rendo noto del mio buono stato di salute, così spero di te e di tutti i nostri cari. Vivo più spensierato dal giorno che ho ricevuto tue notizie, sino ad oggi ho ricevuto 3 cartoline, ne attendo ancora delle altre, in alternativa invio baci e abbracci in attesa dei tuoi, vostro Nicola.

Biglietto dello Stalag III D, manoscritto il 14.4.44 da Pasquale PALUMBO, matricola 67812, campo di lavoro 883, inoltrato il 25.5.1944

Caro papà, vi scrivo ancora senza ricevere le vostre notizie, vi informo che sto bene, la salute è accettabile, lo stesso spero stiate bene tutti in famiglia. Lavoro e si dorme, non si fa altro; altri di Taranto hanno incominciato a ricevere risposte da casa, spero che presto  giungano anche a me. Non vedo l’ora di ricevere vostre nuove, ormai sono più di 8 mesi che non so niente e i pensieri vanno e vengono al peggio. Rivolgetevi alla Croce Rossa, sperando che questa storia finisca presto per poterci riabbracciare e uniti per sempre. Non altro, saluti a tutti gli amici che chiedono di me, ai cugini, ai nonni, a voi insieme alla mamma ricevete infiniti baci dal vostro affezionatissimo Pasquale. Tanti baci alla piccola Lina. Ho scritto allo zio Angelo, ancora non ho ricevuto risposta.

Cartolina dello Stalag VIII B, manoscritta il 2.6.44 da Pasquale PEDONE, matricola 48228, campo di lavoro 26

Mio bene, anch’io col più caro pensiero a te e al piccolo scrivo la presente per dirti che sto bene come sono certo di te, Liliana cara, e di tutti in famiglia. Mi dici che state bene in salute, sempre così cara. Hai ragione che dalle Sante Palme ti sono stato lontano, pazienza. Finirà la mia prigionia e verrò a farti tanto felice, sii credente in Dio. Di me stai tranquilla, mi avrai vicino meglio di prima. È una gioia sentirti che in tutto sei sincera, anch’io per l’eternità, bacioni, Lino tuo.

Cartolina dello Stalag I A, manoscritta il 17.8.44 da Franco COLAIANNO, matricola 2371476

Cara mamma, i giorni passano lenti e monotoni, e con i giorni le settimane e i mesi con il tuo silenzio sempre lungo. Tu sai che il mio pensiero è sempre a te, non avendo tue nuove sono sempre in ansia. Tanti baci, ai bambini, a tutti, tuo figlio Franco.

Cartolina dello Stalag XII D, manoscritta l’1.7.44 da Tommaso GONNELLA, matricola 2371476

Miei carissimi tutti, oggi ho ricevuto notizie da zio Tonino, desidera sapere nuove dai parenti di Bari e dalla zia monaca da Marigliano. Se consapevoli comunicatele, zio attende ansiosamente. Sto bene, già arrivatomi 3 pacchi da Torino, eccellenti. Mario trovasi a Salò, non conosco la sua reale posizione. Auguro sentirvi sempre bene, salutatemi caramente zii, abbracciandovi caramente.

Cartolina dello Stalag VI G, manoscritta l’11.6.44 da Ettore CIFFONE, matricola 46494

Carissima mamma, ti faccio sapere che godo buona salute, come spero di te unita a tutta la famiglia. Sono 9 mesi che non ricevo vostre notizie, potete immaginare il mio stato d’animo senza un vostro conforto. Spero in Dio che mi farà la grazia di ricevere un vostro scritto, come pure da mia moglie. Sto bene, baci a tutti, tuo figlio Ettore.

Messaggio del 12.6.44 della Croce Rossa Italiana del Comitato Provinciale di Taranto, informava la famiglia di Attilio CUOCO, internato allo Stalag V B, matricola 43354

Cartolina del Comitato Internazionale della Croce Rossa di Ginevra del 30.11.1943, notizia di cattura del marinaio Luigi AMODIO di Pasquale, nato il 16.6.1922 a Taranto: Egli è  prigioniero e trovasi internato allo Stalag IV A

Cartolina del Comitato Internazionale della Croce Rossa di Ginevra del 1° novembre 1943, notizia di cattura di Egidio LEONE, nato il 24.1.1922 a Taranto: Egli è prigioniero in Germania  e trovasi internato allo Stalag III D, campo di lavoro 480

Stammlager l’incubo della memoria – Vitoronzo Pastore

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