I.M.I. Internati Militari Italiani

I.M.I. INTERNATI MILITARI ITALIANI NELLO STALAG VII A – Vitoronzo Pastore

Stammlager VII A

Lo Stalag VII A era situato a nord della città di Moosburg nel sud della Baviera, copriva un’area di 35 ettari, era un campo di transito nel quale i prigionieri, inclusi gli ufficiali, dopo la “selezione”, venivamo diretti ad altri campi. Prigionieri di guerra, appartenenti a tutte le nazioni che lottarono contro la Germania, transitarono da questo campo. Fu uno dei più grandi Stalag, solitamente erano presenti circa 60.000 internati in campi di lavoro, nelle aziende industriali, nelle riparazioni delle linee ferroviarie e nelle fattorie. Nello Stalag, designato per 10.000 prigionieri, per tutto il periodo stazionarono circa 40.000 prigionieri di cui 30.000 erano francesi.

Il campo iniziò l’attività nel settembre del 1939, ospitando prigionieri Polacchi catturati durante la campagna di Polonia. Arrivarono quando le baracche in legno erano ancora in costruzione e per lunghe e dure settimane vissero in tenda. Nel maggio del 1940 iniziarono ad arrivare Inglesi, Francesi, Belgi e Olandesi, catturati durante la battaglia di Francia.

Dopo l’8 settembre affluirono numerosi italiani.

Militari italiani nello Stalag VII A

Luciano Salce, catturato l’8 settembre in Italia e condotto nello Stalag VII A. Nel periodo di reclusione tentò la fuga dal campo di concentramento due volte: la prima, fallita, nel 1944 insieme a un compagno di prigionia, la seconda, nel febbraio del 1945, che riuscì. Rientrato in Italia, mise per iscritto le difficoltà trascorse in quei due anni.

Lo Stalag VII A fu liberato il 29 aprile 1945 dalla quattordicesima divisione armata dell’esercito americano, dopo una battaglia contro una forza di difesa tedesca di 5.000-7.000 uomini. Vennero liberati 130.000 prigionieri provenienti da 26 nazioni differenti e 27 generali sovietici sopravvissuti ai maltrattamenti.

Biglietto manoscritto il 27.3.44 da Damiano GOGGI, matricola 116265, campo di lavoro 3646, per Castelnuovo Scrivia (Alessandria)

Cara moglie, la più grande soddisfazione è quando posso avere la modulistica per scriverti e esprimere le mie care parole alla persona da cui tanto amore voglio. Il pensiero a te è quello che mi dà vita e coraggio di un giorno, anche lontano, di poter insieme a te e col nostro figlio dimenticare il passato e vivere felici. Cara Angela, ho ricevuto il pacco del 10 gennaio con il profumo delle tue mani, della nostra casa, della nostra terra. Sono contento che a casa vada tutto bene e che Pasqualina abbia messo alla luce una bella bambina; avrei voluto essere a casa per tenerla con te al battesimo. Cara, so che ti chiedo tanto, ti ho mandato un modulo per un altro pacco, se è possibile mandami pane e roba preparata e lamette da barba. Baci, baci e abbracci a te e al nostro figliolo, mamma e papà e a tutti di famiglia, tuo Damiano.

Cartolina di risposta per lo Stalag VII A, inoltrata il 29.5.44 dall’Ufficio Postale di Genova per Ferruccio MARZI, matricola 21086

Caro Ferruccio, con gran gioia abbiamo ricevuto la tua cartolina, il nostro pensiero è sempre rivolto a voi, attendiamo il modulo per il pacco e più moduli, non stare in pensiero per noi, stai tranquillo, saluti da tutti che ti ricordiamo sempre, mille baci affettuosi da mamma e papà.

Manoscritta il 7.2.44 da Emilio COMELLI, matricola 115650, campo di lavoro 3750, per Borgo San Siro (Pavia)

Cara Zita, … bacioni a te e alla bambina, ti raccomando per i pacchi, non mettere nessuna lettera, solo roba per mangiare, bacioni, tuo marito Emilio.

Manoscritta il 13.9.44 da Giovanni VERDI, matricola 118227, campo di lavoro 3646, per Agrigento

Cartolina di risposta per lo Stalag VII A, inoltrata il 25.5.44 dall’Ufficio Postale di Corigliano Calabro (Cosenza) per Antonio ZAMPINO, matricola 115740, campo di lavoro 3750

Carissimo figlio, con grande nostra gioia riceviamo tue notizie e godiamo saperti in buona salute, a noi non manca nulla, solo la tua lontananza. I tuoi fratelli sono a Corigliano, solamente Nardo è lontano ma ci manda spesso loro notizie. Gilda e tua madre stanno bene, baci tuo padre.

Manoscritta il 5.8.44 da Ugo TOFFOLINI, matricola 114114, campo di lavoro 3952, per Belvedere Roverbella (Mantova)

Stammlager l’incubo della memoria – Vitoronzo Pastore

 

To Top

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi