I.M.I. Internati Militari Italiani

I.M.I. INTERNATI MILITARI ITALIANI NELLO STALAG VIII B – Vitoronzo Pastore

Stammlager VIII B/ 344

Lo Stalag era situato a 3 km da Lamsdorf-Slesia (Polonia ora chiamata Lambinowice). Dal settembre 1939 più di 100.000 prigionieri provenienti da tutti i fronti e diverse nazionalità passarono dallo Stalag; nel settembre 1943 venne rinominato Stalag 344. Il primo gruppo di prigionieri era costituito da 18 ufficiali, 940 soldati e civili polacchi, arrivati allo Stalag il 5 settembre 1939, quattro giorni dopo l’inizio della guerra. Fino alla metà del 1940 furono internati solo Polacchi, dal giugno arrivarono 2.726 Inglesi e con l’estensione del conflitto, Francesi, Belgi, Jugoslavi, Greci, Americani e Canadesi; poiché i rappresentanti inglesi erano in maggioranza lo Stalag venne soprannominato “Camp Britlager”.

Nel 1943, per far fronte al sovraffollamento e poter dividere il lavoro amministrativo e i suoi numerosi Arbeitskommando, si formarono nuovi campi base a Teschen (VIII B) e a Sagan (VIII C); il campo originale di Lamsdorf venne rinominato Stalag 344; nel settembre-ottobre arrivarono altri Inglesi provenienti dall’Italia, Italiani dalle isole dell’Egeo, dalla Grecia e dai Balcani.

I campi di lavoro della Slesia furono divisi tra Stalag 344 e Stalags VIII A, VIII B, e VIII C; tutti i carboniferi Arbeitskommando rientrarono nello Stalag VIII B a Teschen; quest’ultimo, in poco tempo, raggiunse la forza di 11.000 prigionieri del Commonwealth britannico (di cui quasi 1.000 erano Neozelandesi); circa 200 di questi erano al campo base, mentre il resto era distribuito nei 50 e più Arbeitskommando.

Verso la fine del gennaio 1945 furono evacuati per l’avanzamento della Armata Rossa, tutti quelli che erano in grado di poterlo fare furono fatti incamminare verso l’interno del Reich per essere utilizzati come strumenti di contrattazione nella eventuale richiesta di armistizio da parte degli Alleati. Lo Stalag  venne liberato dall‘Armata Rossa il 17-18 marzo 1945.

Oggi il sito è un museo dedicato alla memoria dei prigionieri. Lamsdorf  fu uno dei più grandi complessi di campi di prigionia gestiti dalla Wehrmacht che comprendeva: Stalag VIII B, Stalag 318-VIII F e Stalag 344. Si stima che gli Stalags ebbero 300.000 prigionieri di diverse nazionalità.

 Il 22 giugno 1941, iniziò il conflitto tra la Germania nazista e l’Unione Sovietica, confluirono negli Stalag centinaia di migliaia di Russi; ebbe così inizio lo sterminio dei prigionieri russi, lasciati al loro destino con scarsa alimentazione; coloro che non riuscivano a lavorare vennero passati per le armi in massa e catapultati in fosse comuni. I maestri del crimine adottarono, dall’ottobre 1944, lo stesso sistema con gli internati di altre nazionalità; migliaia furono gli Italiani che morirono di stenti, le immagini scattate durante le liberazioni degli Stalag evidenziano le “larve umane”.

Piastrina del Prigioniero di Guerra col numero di matricola 27730 dello Stalag VIII B (misura cm 6×4)

Piastrina del Prigioniero di Guerra col numero di matricola 40363 dello Stalag 344 (misura cm 6×4)

Biglietto manoscritto il 10.3.44 da Nicola MARCHESE, matricola 13804, inoltrato per San Giovanni D’Albi (Catanzaro)

Manoscritta il 16.11.43 da Luigi FORLINI, matricola 36, inoltrata per Isolella Slesia (Vercelli)

Biglietto manoscritto l’11.8.44 da Angelo FORLINI, matricola n° 46330, per Isolella Sesia (Vercelli)

Carissimi genitori, spero che abbiate ricevuto la lettera inviata  da una decina di giorni. È già da più di due mesi che mi trovo in ospedale per febbre malarica. Non l’ho scritto prima per non allarmarvi, ve lo scrivo ora perché dopo le cure, il nostro dottore italiano mi ha detto che sono guarito, a giorni andrò a lavorare come contadino presso una fattoria, mi hanno detto che potrò rimettermi meglio. Della vostra corrispondenza, da quando sono prigioniero,  ho ricevuto solo una cartolina e una lettera. Appena mi trasferiscono invierò conferma dell’indirizzo. Scrivetemi più sovente, come pure per i pacchi se li potete spedire; in attesa di vostre, invio bacioni a tutti, vostro figlio Angioletto.

Manoscritta il 4.6.44 da Lorenzo NARDUCCI, matricola n° 43092, campo di lavoro  IT.24, per Zagarola (Roma)

Manoscritta il 12.2.43 da Francesco CORNARAGLIO, matricola n° 41565, per Dorgo d’Ale (Vercelli)

Cari genitori, dopo lungo tempo invio mie notizie, come avete potuto constatare dalla presente cartolina mi trovo prigioniero in Germania, sto bene e spero di tutti voi. Se potete mandarmi un pacco con roba da mangiare, farina, riso, fagioli, tutto quello che potete mandare; abbracci e baci, vostro figlio Francesco.

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