I.M.I. Internati Militari Italiani

I.M.I. INTERNATI MILITARI ITALIANI NELLO STALAG XX B – Vitoronzo Pastore

Stammlager XX B

Lo Stalag XX B era dislocato a Marienburg Danzing, originariamente era un campo di baracche e tende recintato con doppio filo spinato e munita di torri di guardia. I primi prigionieri custoditi nel 1940 furono polacchi, britannici e serbi. Verso la fine dell’anno venne eretto un ospedale per soli internati. Funzionò anche come Stalag di transito; molti prigionieri vennero inviati a lavorare nelle vicine fattorie, nelle segherie, nelle fabbriche oppure impiegati a spalare neve. Dopo l’8 settembre 1943 arrivarono gli Italiani. Lo Stalag venne liberato dall’esercito russo.

Manoscritta il 24.11.43 da Mario BRUGO, campo di lavoro 166, per Romagnano Sesia (Novara), timbro di arrivo l’1.1.44

Manoscritta l’1.12.43 dal caporale maggiore Ermino SPERANDIO, matricola 58725, campo di lavoro 84, inviata il 16.12.43 per Alessandria

Biglietto di risposta inoltrato l’1.5.44 dall’Ufficio postale di Novi Ligure (Alessandria) per Pietro FRASCOLINO, matricola 35296, campo di lavoro 311

Carissimo figlio, oggi ho ricevuto il tuo scritto, la nostra gioia è immensa nel ricevere tue notizie. Noi ti scriviamo utilizzando le modulistiche delle tue missive, molto probabilmente le nostre e forse anche le tue vanno perdute. Ti abbiamo inviato 3 pacchi, mandaci notizie dell’arrivo. I tuoi compagni, Filippo, Bruno e Piero scrivono. Tutti noi ti inviamo saluti e cari baci, speriamo che tutto finisca presto, mantieniti forte, tua mamma.

L’apposita nota sulla corrispondenza presentata al Centro Alloggio di Verona conferma il rientro in Italia di Pietro FRASCOLINO con nota di essere stato liquidato dell’anticipo dovuto (indennità di prigionia serviva soprattutto per raggiungere la destinazione)

Biglietto manoscritto il 12.9.43 da Carlo GALLIONE, matricola 40303, inoltrato l’8.1.44 per Fontanile (Asti)

Carissima moglie, non mi pare vero doverti dare mie notizie. Cara Ines, il giorno settembre i Tedeschi mi presero a Udine e mi hanno portato in Germania, ho lavorato venti giorni in Polonia, ora mi trovo a (cancellazione di censura), lavoro in uno stabilimento. Con me ci sono i miei amici della Brigata, stiamo bene. Quando arriva questo, scrivimi presto, utilizzando la risposta in allegato, l’indirizzo è già scritto. Salutami tutti, papà e mamma, dirgli di non stare in pena per me, saluti e baci tuo marito Carlo.

Biglietto manoscritto il 9.4.44 da Luigi RASSIGA, matricola 38531, inoltrato il 9.5.44 per Soriso (Novara)

Cara Giuseppina, questa settimana ho ricevuto tue notizie, sono molto contento delle novità, cioè la nascita di Brunetta, la nostra seconda cara piccola. Ho passato tutto questo tempo con un pensiero in più, la tua gestazione, ora mi sento più tranquillo. Non riesco a scrivere per dirvi quanto grande sia la gioia e altrettanto grande il dolore che provo stando lontano da te e dai nostri figli. Oggi è Pasqua, ho pregato tanto il Signore che mi dia la forza di reggere a tutte le privazioni e di assaporare la gioia del mio ritorno. I miei compagni hanno fatto festa alla notizia, qualcuno ha pianto, poi tutti siamo stati, ancor di più, assaliti da una nostalgia profonda e silenziosa. Il nostro pensiero è il ritorno che non arriva. Ti abbraccio, ti bacio assieme alle nostre figlie, fammi sapere della vostra salute, fammi sapere di tutti, non riesco a scrivere, grande è la gioia e grande è il dolore standoti lontano, ti bacio, Luigi.

Biglietto manoscritto il 12.9.44 da Giuseppe FONTANA, matricola 26937, inoltrato il 15.9.44 per Albano Vercellese

Carissimi genitori, la mia salute è buona, vengo a voi con questa grande notizia e con tanta gioia. Fra giorni uscirò dai reticolati e passerò civile, libero cittadino. Potete voi immaginare che gioia tutto questo, credo che anche voi sarete molto contenti. Cara madre, caro papà, finalmente ci rivedremo presto e per non lasciarci mai più, madre, incominci a tirar fuori tutto il mio corredo che mi serve da borghese. Ora termino lanciandovi i miei baci, saluti a tutti, Giuseppe.

Biglietto manoscritto il 2.9.44 da Giovanni BERGAMO, matricola 46762, campo di lavoro 28, inoltrato il 22.9.44 per Santhià (Vercelli)

Cara Erminia, è ormai un anno che mi portarono via dalla Grecia e internato in Germania, prova a immaginare quello che abbiamo passato. Dopo un anno ci hanno fatto la proposta se volessimo passare lavoratori civile e firmare un contratto di lavoro. Io e Mario non abbiamo pensato troppo e abbiamo preferito rimanere prigionieri, può anche darsi che abbiamo sbagliato e abbiamo indovinato gli altri. Io e Mario preferiamo scegliere noi dove andare a lavorare e senza il doppio filo spinato. Cara Erminia, è da un mese che non ricevo tue notizie, non so se anche tu ricevi poco. Quando ricomincia la spedizione dei pacchi mi farai avere un po’ di indumenti; si avvicina l’inverno, un maglione mi farebbe comodo, con il collo alto ancora meglio. Di mangiare se puoi mandarmi della farina e di polenta, sto bene, sebbene mi saltano fuori i soliti foruncoli, spero sempre che voi tutti state bene, sia in salute sia in tranquillità. Speranzoso di abbracciarti presto e di stringermi alla nostra cara bambina che sempre penso, ti bacio tuo Pino che ti ama sempre tanto. Saluti a mamma e a papà.

 Biglietto manoscritto il 17.8.44 dal sergente Armando RONDI, matricola 40281, campo di lavoro 28, inoltrato il 31.8.44 per Biella, timbro di arrivo il 3.10.44

Cara mamma, per prima cosa vi comunico che la mia salute è buona e che spero così continui fino alla fine. E voi come state? Mi auguro e spero bene. A breve scadenza, pare irrevocabile la decisione del passaggio a civile di tutti quelli che si trovano nelle mie condizioni, ad ogni modo fino a questo momento nulla è avvenuto. Ma anche se questo dovesse avvenire, non preoccupatevi di mandarmi indumenti civili perché non ne ho bisogno. Se del caso, vi scriverò io quello che mi dovete inviare. Una cosa sola vorrei e cioè che mi scriviate più sovente, anche solo con cartoline, pur di avere spesso vostre notizie. Da parte mia, tutto dipende se sarà possibile, farò del mio meglio. Per ora la mia vita è sempre uguale, lavoro, lager e viceversa. Vi sono infinitamente riconoscente dei pacchi che mi avete inviato, i quali mi sono stati utilissimi, vitali. Ringraziate pure Elio, Cosimo e Nino, che col loro tabacco mi hanno fatto dimenticare molte amarezze. In risposta a questa mia, ditemi se avete scritto a Caporetto, e se in seguito a ciò vi abbiano mandato la mia roba. E a Vercelli avete scritto? Quali i risultati? Scrivetemi presto e abbiate i miei più cari saluti e tanti auguri di ogni bene; salutatemi tutti, parenti e amici. Col più vivo affetto, in particolare alla mamma, vostro Armando.

Messaggio con risposta, inviato tramite la Croce Rossa Italiana Delegazione Generale per la Germania sede di Berlino, da Francesco MINORI, matricola 25419 del Stammlager XX B, campo di lavoro 533, per Sant’Onofrio (Catanzaro, ora Vibo Valentia)

Mio caro papà.Ancora una volta dedico queste poche righe augurandomi tuo ottimo stato di salute. Io sto benissimo, attendo ansiosamente tue notizie, Francesco.

Risposta del 21.12.1944, Caro figlio, a noi non pensare che stiamo tutti bene, tanti baci da me e da mamma.

Dal campo di lavoro 470

Manoscritta il 3.9.44 da Alessandro GAMBA, matricola 41304, inoltrata il 23.9.44 per Chiavazza (Biella)

Tucci cara, da ormai molto tempo non ricevo più posta, comunque oso sperare che tutto proceda sempre bene. Io sempre uguale, la mia vita prosegue immutata tra i reticolati. La salute è sempre buona e il morale pian piano si sta rialzando. La speranza di tornare presto è ormai mia compagna inseparabile e chissà se Dio la concederà. Non credo sia necessario dirti di scrivimi subito. Tantissimi saluti e cose belle a te e ai tuoi cari, baci, tuo Dino.

Manoscritta il 17.7.44 da Giuseppe BOSELLI, matricola 55857, baracca 21, inoltrata il 3.8.44 per Vernasca (Piacenza)

Cari genitori,  ieri ho ricevuto vostre notizie, sono contento che stiate bene, mi è dispiaciuto per la morte della cugina Giovanna; sto bene, saluti e baci da chi sempre vi ricorda, vostro figlio Giuseppe.

Manoscritta il 6.8.44 da Giuseppe FONTANA, matricola 26937, inoltrata il 14.8.44 per Albano Vercellese (Vercelli)

Cari genitori, la mia salute è buona come spero della vostra. Cara mamma, qui, dove sono, incomincia a fare freddo, se potete mandarmi un pacco di vestiario, soprattutto maglie intime a poco prezzo. Per ora ho ricevuto solo posta e niente pacchi; saluti e baci a tutti, vostro amato figlio Giuseppe.

I.M.I. INTERNATI MILITARI ITALIANI NELLO STALAG XX A – Vitoronzo Pastore

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