Rassegna Stampa

Club per l’UNESCO di Bisceglie – La strada verso il 2030 – Vitoronzo Pastore

Club UNESCO per Bisceglie

Giornata Mondiale della Gioventù 2016

La strada verso il 203o

BISCEGLIE e NAPOLI uniche città italiane che con i loro Eventi 12 agosto 2016 GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA GIOVENTU’ rientrano nella PIATTAFORMA MONDIALE dell’ONU e dell’UNESCO

 

La giornata mondiale della gioventù, (World Youth Day), è un incontro internazionale di spiritualità e cultura dei giovani cattolici, promosso dalla Chiesa cattolica su iniziativa di papa Giovanni Paolo II, Karol Józef Wojtyla. Nato il 18 maggio 1920 a Wadowice in Polonia, eletto papa il 16 ottobre 1978. Primo papa non italiano dopo 455 anni e primo pontefice polacco nella storia Pontificia. Il suo pontificato durò 26 anni, 5 mesi e 17 giorni. Divenne il terzo pontificato della storia papale, dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro Apostolo.

Sin dal principio intraprese il suo pontificato con vigorosa azione politica e diplomatica contro l’oppressione ed è considerato uno degli artefici del crollo dei sistemi del socialismo reale. Combattè la teologia della liberazione con interventi ripetuti verso soggetti clericali di politiche dell’area Marxista. Impresse un marchio contro il sistema economico sociale capitalistico e contro l’indiscriminato acquisto di beni di consumo esasperato e sfrenato, considerati contrari alla giustizia sociale e causa di ingiustificati criteri distributivi soprattutto in campo sociale, economico e finanziario fra i popoli, lesivi della dignità dell’uomo. Il suo pontificato fu fortemente conservatore sostenendo l’importanza dei valori umani.

Oltre cento furono i suoi viaggi in tutto il mondo in cui si vide la partecipazione di enormi folle. Questa grande attività di contatto, anche con le generazioni più giovani creò le “Giornate Mondiali della Gioventù”, interpretate come segno di intenzioni di costruire ponti di relazioni tra nazioni e religioni diverse nel segno di “movimenti” tendenti ad avvicinare tutti i fedeli cristiani e  quelle di diverse etnie.

Quando fu eletto papa avevo 30 anni, divenne per me una guida, non soltanto spirituale ma anche professionale. Aumentò lo spirito altruistico che già professavo, mi dedicai al volontariato più profondo. I primi anni del 1980, in coppia di  notte giravamo per le strade di Milano, soprattutto nelle notti più fredde, segnalavamo alla Caritas e portavamo pasti caldi e coperte ai “Barboni”, a volte denominati “Clochard”, altre volte “Tramp”. Altra piaga era la “raccolta” di giovani tossici dipendenti che trovavamo non soltanto  in centro città ma soprattutto in periferia, a volte senza vita.

Il lavoro e la famiglia mi impedì di continuare quell’esperienza biennale. Fu il periodo più bello della mia vita. Senza impartire lezioni ai maestrini di cattedra e senza presunzione, il mio pensiero va a quel vecchio detto, che dice “provare per credere”, si scriverebbe la storia sociale del nostro mondo in modo diverso. Senza preamboli affermo che la presenza del Barbone in qualsiasi città europea è l’anima decadente della stessa Europa.

In pensione riprendo una mia vecchia passione, la Storia Postale Italiana. Tra le decine di migliaia di corrispondenze accumulate per oltre 45 anni, stazionavano in gran parte la Posta Militare italiana e la corrispondenza dei Prigionieri di Guerra della 1ª  e 2ª  Guerra Mondiale. Iniziai a scrivere le prime pagine. Venni stimolato da Don Sante Montanaro, prelato del mio paese che disse: “questi sono gli argomenti che i giovani d’oggi devono conoscere”. Il mio primo libro fu dedicato alla memoria con la citazione “chi non ricorda il passato è condannato a riviverlo”. Descrissi l’immane tragedia che sconvolse il mondo durante la 2ª Guerra Mondiale, dall’invasione della Polonia da parte dei nazisti fino al ritorno a casa dei sopravvissuti. Lo stesso libro cita il discorso di Pericle agli ateniesi, (461 a. c. Tucilide la guerra del Peloponneso) “La felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore”. Papa Wojtyla spiegò in tante forme il senso di queste parole con tangibile semplicità. Seguirono e seguiranno altri miei libri sulla storia delle due guerre con la stessa ideologia del primo, con immagini documentali e testimonianze nel ricordo della stupidità dell’essere umano e la sua ideologia perversa.

Durante i miei incontri avuti con gli studenti liceali ho affrontato diverse difficoltà. Catturavo la loro attenzione con immagini fotografiche dei papà, dei nonni, degli zii, facendo guardare loro l’espressione di visi tristi e occhi con lo sguardo della paura, lo sguardo lontano dai propri cari che molti non videro mai più.

Penso che durante i suoi pellegrinaggi, Papa Wojtyla abbia captato meglio di qualsiasi altro quegli occhi pieni di speranza, la speranza di un futuro, di credere in un mondo migliore. Spiegò che la violenza crea altra violenza, i valori della carità, dell’altruismo, della famiglia, della onestà, dell’uguaglianza, della libertà, della democrazia, della giustizia, della legalità e della comprensione verso tutti senza distinzione di razza e di religione.

Dal 12 agosto 2016 a Kraków (Polska) la Giornata Mondiale della Gioventù consente di riportare l’attenzione della spiritualità e all’attenzione  di un problema sociale come quella dei Diritti Umani. Essi sono da annoverare tra le conquiste più significative del novecento. L’attenzione verso i Diritti Umani si è sviluppata nei decenni trascorsi sino a costituire oggi una nuova etica mondiale, anche se incompiuta.

Infatti si tratta di una conquista non pienamente realizzata. Basta sfogliare i quotidiani, seguire i telegiornali, scorrere la saggistica di attualità per accorgersi che, ovunque nel mondo avvengono soprusi, violenze, oppressioni. I diritti di milioni di persone vengono disattesi e scherniti, i bambini vengono sfruttati per i più inverecondi commerci, i vecchi emarginati, i poveri discriminati, le donne private della possibilità di condurre un’esistenza secondo la propria autonoma determinazione. Per non parlare del diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione. L’uomo nasce libero ma dovunque è in catene. I diritti proclamati sulla “carta”, tardano ad essere applicati pienamente.

L’ambiguità poi, ha fatto breccia tra le élite intellettuali dell’occidente, finendo col giustificare, in nome della diversità culturale, misfatti e oppressioni che avvengono ovunque.

Secondo il mio parere per favorire il rispetto Universale dei Diritti dell’Uomo, non esistono soluzioni infallibili e onnipotenti. Non si possono decretare sanzioni politiche nei confronti di quei Paesi dove i Diritti Umani vengono palesemente violati, ne ricorrere all’uso della forza, soluzione che spesso si rivela il peggiore dei mali. Credo nella concertazione, dottrina di Papa Wojtyla, che è forse la più nobile e dolce utopia dell’uomo per una pace perpetua. Invece c’è gente che con proclami bellicosi, senza pudore e rispetto, danneggiano il mondo, soprattutto quello dei ragazzi, il mondo del futuro.

Particolarmente indicativo è lo stretto rapporto che si stabilisce con la Giornata Mondiale della Gioventù, riflettendo sulle parole di Papa Wojtyla con proiezione ideologica in un vivace contesto socio-culturale moderno. Mai disimpegnarci per una pace totale.

Chi danneggia la dignità umana ha già perso la dignità di se stesso

                                                                                                                                                        Vitoronzo Pastore

Per consultare i Saggi pervenuti al Club per l’UNESCO per Bisceglie, aprire i seguenti indirizzi:

https://www.facebook.com/clubunescobisceglie/?hc_location=ufi

www.prolocobisceglie.it

https://www.google.com/maps/d/embed?mid=1XcWfBymHQ-bUafVXNo6sTqJ3dgA

http://www.unesco.org/new/en/unesco/events/prizes-and-celebrations/celebrations/international-days/international-youth-day/

12 agosto giornata internazionale della gioventù_

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