2a Guerra mondiale

Antonio ARDINO di Bari (Russia)

UFFICIO POSTA MILITARE N. 127

Venne costituito il 15.6.42 presso il Distretto Militare di Trieste alla dipendenza della Direzione Postale 8ª Armata e assegnato alla Intendenza 2° Corpo d’Armata.

Dislocazione dell’Ufficio Postale in Russia

  • Il 3.8.42 iniziò l’attività a Rikovo,
  • dal 16.2.43 a Novaia Gorlovka,
  • dal 23.2.43 a Stalino,
  • il 29.4.43 iniziò il rimpatrio.

La corrispondenza di Antonio ARDINO, era inquadrato nel 164° Ospedale da Campo Fronte dell’Est

Manoscritta il 13 ottobre 1942, inoltrata il giorno dopo per Bari, illeggibile il numero dell’Ufficio della Posta Militare

Cara moglie Qui completa quiete. Sono adibito al magazzino sanitario, in tutto siamo 7 uomini. Il mio comando mi ha trasferito in questa base. Fammi sapere come stai, nei miei riguardi non datevi pensieri, sto bene. Voglio conoscere sempre la salute della nostra piccola Isabella. Tanti baci a tutti, tuo marito Antonio.

Franchigia manoscritta il 12.12.1492, inoltrata il 18.12, illeggibile il numero dell’Ufficio della Posta Militare, per Bari e rispedita ad Altamura (Bari)

Miei cari, ancora in viaggio, siamo ormai un po’ stanchini, la temperatura comincia sensibilmente a salire ma ciò nonostante la sopportiamo egregiamente. Sono 10 giorni che si cammina, il panorama è quasi sempre uguale, neve, neve, immense pianure di terra nera coperta di neve. Cara Maria, non ti posso scrivere una lettera perché mi manca non il tempo ma la comodità. Riceverai una bellissima lettera quando sarò giunto a destinazione. Saluti a tutti, baci a Isabelle e Lorenzo, ti abbraccio, tuo Antonio.

Franchigia illustrata da De Vita della serie Medaglie d’Oro dedicata al sottotenente Raffaele BONANNO, manoscritta il 13.2.43 P. M. 102 Ufficio dislocato a Nejin, per Bari

Incomincia il bello, sto bene, la paziente attesa della posta continua, baci, Antonio.

Busta manoscritta da Antonio ARDINO, inoltrata il 23.2.43 dall’Ufficio dislocato a Stalino, per Bari

Manoscritta l’11 aprile 1943 P. M. 127, inoltrata il 13.4.43 dall’Ufficio P. M. 102 dislocato a Gomel, per Bari

Mia cara, ti scrivo con la speranza in cuore, esclusivamente a voi, desidero che tu puoi essere felice unita con i figli, cerchi di non disperare il giorno agognato non è lungi, pazientemente si giunge ovunque, tutti gli scopi, tutte le mete si superano quando c’è decisione e coraggio. Dunque, avanti così, niente scoramento, l’abbattimento invigliacchisce l’animo, titubare, vuol dire soccombere, io dal canto mio sono persuaso e convinto che tanto poco ci rimane da fare, perciò sappiamo vincere questo stato d’animo accasciato, il morale bisogna risollevarlo specie ora, stiamo attraversando un periodo ove si richiede lo sforzo maggiore di tutti, chi non prende parte anche individualmente a questi fatti che interessano il benessere di ogni italiano, costoro non sono patrioti, veri parassiti della nazione. La pazienza, i sacrifici, le rinunzie, domani saranno compensate largamente, i soldati si stanno prodigando alla maniera più forte, è una gara di distinzione, i fatti di Valore e di Eroismo sono all’ordine del giorno, per la Patria in armi si rinuncia al superfluo è anche indispensabile. Baciandovi con affetto, vostro Antonio.

Busta manoscritta con “Zona sprovvista di bollo, inoltrata il 16.4.43 dall’Ufficio dislocato a Gomel, durante la ritirata, per Bari

Biglietto col timbro lineare  del Comando della 3ª Divisione Celere “Principe Amedeo Duca d’Aosta”, manoscritta il 19.4.43 P. M. 127, inoltrata il 20.4.43 dall’Ufficio P. M. 102 dislocato a Gomel, per Bari

Mia cara, i tuoi scritti sono scarsi, non ho ricevuto più, la tua ultima era del 16 marzo, cerchi di migliorare per aggiornarmi più sovente, dal canto mio mi sto prodigando nei tuoi riguardo, e tu perché? Giungendo a me una tua lettera, questa significa benessere, tranquillità, placa il cuore, risolleva l’animo abbattuto dalle cose di quaggiù. Senza tema di rimprovero, abbi più cura per me per quanto riguarda la corrispondenza.

Le giornate si susseguono in fila indiana, monotonia infinita; quanti giorni devono accadere per porre fine a questo martirio? L’incertezza mi fa soffrire le pene più nere, l’angustia è tale da farti diventare pessimista in tutto.

Ti scrivo e la mia mente non rievoca ché guai, mi danzano nella fantasia brutte cose, di bello nulla ricordo, nessuna chimera ghermisce il pensiero, le stranezze che ho vissuto in questo poco tempo nella terra dei senza Dio, hanno dato a me quel senso di raccapriccio. Tornerò ad essere gioviale e disinteressato come una volta? Mi accorgo di essere ben triste, non ricordo un attimo di spensieratezza; sono capitato male in questo paese, è insignificante la vita che menano questi Russi. Ciò è importante che tu lo sai, ma il mio sfogo purtroppo non va più oltre, accascia vilmente. Domani 20 aprile, cinque mesi che ci siamo separati, che ci hanno separati, ti lasciai che ero triste e così sono rimasto per tutto questo tempo. Ti bacio, Antonio.

Sottotenente Mario LOSAVIO di Bari – Russia

 

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