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PRIGIONIERI IN EGITTO – Vitoronzo Pastore

PRIGIONIERI IN EGITTO – A mio padre.

Il libro in formato 17×24 è composto da 336 pagine e come mia consuetudine primeggia sullo sfondo della copertina il Tricolore, in ONORE a quanti diedero la vita per la Libertà.
Nel presentare questo volume ai miei lettori non ho la presunzione di voler raccontare la storia delle lunghe e sanguinose guerre della Libia italiana. Un cenno è stato fatto per puntualizzare le motivazioni del perché il Regno d’Italia occupò la Libia nel 1911-1912. Invece, molto ho scritto della 2ª Guerra Mondiale, gli Organici della 10ª e della 5ª Armata che stazionavano in Libia al momento della dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940. Mi sono soffermato nella descrizione della “Operazione Compass” e della battaglia di Bardia avvenuta dal 2 al 5 gennaio 1941; della 62ª Divisione “Marmarica” della quale mio padre faceva parte. A tale proposito, mi sono dilettato a presentare la sua storia militare, la prigionia e i primi anni dopo il rimpatrio.
Continuo con le corrispondenze dal fronte: le cartoline paesaggistiche, le franchigie per le FF. AA. e le lettere in busta inoltrate dai militi delle varie Divisioni inviate in Patria del periodo 1940-1943. Molto accurate sono le corrispondenze dai campi di prigionia in mano agli Inglesi in territorio egiziano. In primis sono le schede di cattura e senza presunzione, probabilmente, mai tante sono state pubblicate in un solo libro prima di ora. Seguono le cartoline di cattura, cioè la prima corrispondenza inviata alle famiglie con la sola notizia di essere prigioniero, e poi seguono le cartoline e i biglietti postali inviati dai campi di prigionia dislocati in Egitto.
Ho raggruppato le corrispondenze per Divisioni: “Pistoia”, “Trento”, “Savona”, “Catanzaro”, “Pavia”, “Brescia” “Sirte”, “Trieste”, altre Divisioni e Camicie nere (CC.NN); cenni sul “Raggruppamento Maletti” e sulla battaglia di “El Alamein”, Divisioni “Ariete” e “Folgore”.
Corrispondenze inviate dai campi di prigionia: Campo n. 304, n. 305, n. 306, n. 307, n. 308, n. 309, n. 310, n. 313 e per concludere con i prigionieri della “Terra di Bari”. In queste pagine la vera storia è raccontata dai protagonisti, Essi raccontano i disagi, i sacrifici e le speranze di giorni migliori. Io ho solo dedicato tempo a collezionare e selezionare oltre 38.000 pezzi di corrispondenze dal fronte, dai campi di prigionia e documenti della sola 2ª Guerra Mondiale.
Continuo ancora oggi a far visita a mercatini e non sono diventato ricco come qualcuno crede e fa credere. Con il ricavato ho fatto tanta, tanta beneficenza.
La più grande soddisfazione è stato il recupero delle nostre radici, per il sangue versato e per un mondo libero.

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