Associazione Nazionale Combattenti e Reduci - Sezione di Casamassima

STALAG I A – I.M.I. INTERNATI MILITARI ITALIANI – Vitoronzo Pastore

Internati Militari Italiani nello Stalag I A

Biglietto dello Stalag I A, manoscritto il 22.11.43 da Enzo CAGNONI, matricola 13054, inoltrato per Vercelli

Carissimi, se fossi vicino a casa arriverei in tempo per fare gli auguri a nonna e a mamma per il loro onomastico, pazienza. Sarò contento che questa vi possa almeno giungere per Natale in modo che vi giungano altrettanti auguri e tanto più graditi. Lo spazio che ho a mia disposizione è poco e le cose che vi devo dire sono molte, si capisce, dopo tanto mesi di silenzio e con tutto quel po’ di roba che è successo; per farvi stare tranquilli ci vuole altro che questa pagina, ad ogni modo non dovete farvi troppi pensieri per me, sto bene, sia di salute che di tutto. Lavoro molto, faccio il ferroviere, cioè, sono addetto alla manutenzione dei binari lungo le linee ferroviarie, in compenso mangio a sufficienza e perciò posso reggere anche alla fatica. Non state in pensiero, presto vi scriverò ancora e in attesa di una vostra tanto attesa risposta con tante e tante buone cose, vi invio infiniti saluti e bacioni a tutti, vostro affezionatissimo Enzo. Per la risposta tagliate il foglio con l’indirizzo di risposta.

Cartolina postale di Risposta per lo Stalag I A, inoltrata il 20.3.45 dall’Ufficio Postale di Alessandria per Giosuè AGNOLIN, matricola 4142

Caro cognato, rispondo alla tua cartolina ricevuta dopo molto tempo, spero di trovarti bene di salute così pure posso assicurare di noi.  Abbiamo ricevuto notizie da Gino, lui sta bene; di Gildo non sappiamo niente, speriamo bene. Guerino si trova ad Aosta e sta bene, pure sorelle e insieme ti mandano saluti. Non è possibile mandarti altri pacchi a causa delle ferrovie rotte, siamo molto spiacenti (un rigo cancellato dalla censura). Ti salutano caramente tua cognata e padre Giosuè.

Manoscritta il 4.12.43 da Aldo NAVA, matricola 20568  per Meda (Milano), timbro ovale della censura tedesca, timbro di arrivo il 7.1.44

Carissimi genitori, dopo tanto tempo vengo con questa mia, che, come potete immaginare mi trovo prigioniero; malgrado tutto vi assicuro che mi trovo in ottima salute, così spero di voi tutti, aspettando che la guerra presto termini, saluti affettuosi, Aldo.

Biglietto dello Stalag I A, manoscritto il 22.3.44 dal tenente medico Fiorenzo CETTOLINI matricola 6148 inoltrato il 26.3.44 per Castelfranco Veneto (Treviso)

Carissimi, vi scrivo nell’imminenza di essere trasferito ad altro campo. Sono stato dolorosamente diviso da mio amico carissimo Giuliano, ma spero da voi ricevere indirettamente sue notizie, poiché i suoi sono stati avvertiti, vi scriveranno; io e Giuliano non possiamo comunicare. Chissà se lo raggiungerò, ma non credo. Come vi scrissi nell’altra mia, ho ricevuto 3 pacchi vostri, credo del mese di febbraio, i ricevuti assommano a 5, non ho ricevuto nessuno dalla Croce Rossa. Vi prego di mettere nei pacchi molto pane, gallette militari, biscotti fatti in casa, castagnole, zucchero, latte e formaggio; ho ricevuto il 20 la vostra del 5 corrente. È stata ben veloce. Non fatevi illusioni per la domanda da voi fatta, io non credo che abbia seguito. Pure da Narcisi sono stato diviso e tutta la mia compagnia è partita da 15 giorni, perciò non posso fare la commissione. A Clotilde ho già scritto una cartolina, così a Ivo, a Lea Blanc ad Aosta. Ho ricevuto risposta da Conegliano. Io sto bene, non ho più alcun malanno, non preoccupatevi, ho solo eterna fame. Qui la primavera si avvicina, speriamo che sia l’ultima neve. Se potete inviarmi del miele. Chiedete in farmacia il Survita che è cacao in polvere; raccomando ancora tanto pane. Tenetevi in relazione con casa Maggioni. Baci affettuosi, vi ricordo, vi penso Renzo.

Manoscritta il 4.5.44 da Stefano CIMINO, matricola 20576, inoltrata per Adami (Catanzaro)

Manoscritta il 17.8.44 da Franco COLAIANNO, matricola 23714, inoltrata per Taranto

Cara mamma, i giorni passano lenti e monotoni, e come i giorni le settimane, e i mesi, e il tuo silenzio è sempre più lungo. Tu sai che il mio pensiero è sempre a te, e quindi non avendo tue nuove, sono sempre in angoscia. Tanti baci con Italia, Gino, i bambini e tutti, tuo figlio Franco.

Manoscritta l’11.12.43 da Vincenzo FRIGERIO, matricola 4883, inoltrata per Gozzano (Novara), timbro di arrivo il 12.1.44

 Manoscritta il 4.9.44 da Pierino GIULIANO, matricola 21133,  per Livorno Ferraris (Vercelli), timbro di arrivo il 9.10.44

Mariuccia carissima, sono molto lieto nell’apprendere da queste tue care che ricevetti oggi, che godi di ottima salute, te e tutti i cari nostri, e così pure, sempre ringraziando il buon Dio, ti posso assicurare di me. Amor mio, sono lietissimo nell’apprendere che ora la ricevi più sovente, speriamo che sia così fino al giorno in cui ti sarò vicino. Ti invio un’infinità di baci e a tutti i nostri cari. Pierino, tuo per sempre.

Manoscritta l’8.2.44 da Adelchi MARCANDINO, matricola 1783, inoltrata per Pralungo San Eurosio (Vercelli, ora Biella)

Manoscritta il 16.11.43 da Emilio MOLINARO, inoltrata il 3.12.43 per San Bernardo, frazione di Decollatura (Catanzaro). Era inquadrato nel 292° Reggimento Fanteria, 2^ Compagnia – Battaglione Cadorna

Manoscritta il 13.6.44 da Cosimo PELUSO, matricola 20239, inoltrata per Taranto

Biglietto dello Stalag I A, manoscritto il 7.12.43 da Carlo PIERONI, matricola 19232, per Fermo (Ascoli Piceno)

Caro babbo, dopo parecchio tempo vengo a scrivere queste poche righe per farvi sapere che godo ottima salute, voglio sperare così anche di tutti voi e di tutta la nostra famiglia. Mai avrei pensato di trovarmi in queste condizioni, speriamo che finisca presto e poter tornare sano e salvo. Mi trovo lontano e mi occorre parecchia roba per vestirmi, fa troppo freddo e c’è poco da mangiare. Spero che a Fermo non sia successo nulla.  Per rispondermi potete utilizzare il foglio di risposta con l’indirizzo pronto., informatevi se potete spedire dei pacchi; saluti ad Adele e Umberto, zie, zii e nipotini, baci a mamma  e babbo, vostro Carlo.

Manoscritta il 21.7.44 da Pietro TANZARIELLO, matricola 9928, inoltrata per Taranto

Manoscritta il 4.12.43 da Stefano TRINCHERO, matricola 12117, inoltrata per Mombaruzzo (Asti)

Cartolina dello Stalag I A,  manoscritta l’1.6.44 da Cosimo VERGINE, matricola 12859, inoltrata per Taranto

STAMMLAGER  I A

Lo Stalag I A era situato a Stablack, il più a settentrione campo di prigionia tedesco della 2ª Guerra Mondiale. Dal settembre 1939 incominciarono ad affluire i prigionieri polacchi alloggiati in tende. Costruirono decine di baracche su 30 ettari di terreno a nord della ferrovia e ad est della stazione di Stablack.

Stazione ferroviaria di Stablack

Verso la fine del 1939 furono registrati circa 47.000 Polacchi. La maggior parte di loro lasciò il campo nel 1940; nel 1941 lo Stalag fece posto a prigionieri belgi ed in seguito i francesi per un totale complessivo di 57.000 unità; alla fine del 1941 si aggiunsero circa 1.000 russi.

Dall’ottobre 1943 arrivarono i prigionieri italiani. La maggior parte dei prigionieri venne inviata a lavorare nei Arbeitskommando (campi di lavoro), aziende agricole e industriali dislocate su tutto il territorio a  nord di Ostpreußen.

Nel gennaio 1945 scoppiò il finimondo; da nord, da est e da sud arrivarono le truppe russe infliggendo alla popolazione violenze, mutilazioni e uccisioni di uomini e di donne dagli 8 ai 60 anni; furono atti barbarici per vendicarsi delle truppe tedesche SS che, poco prima avevano operato in Russia.

Appena la notizia si sparse, vi fu un fuggi-fuggi generale, più di un 1.500.000 di civili, e di Tedeschi e non, lasciò la Regione. Tutti i prigionieri di guerra liberati furono inviati in Russia; una parte di loro fu rilasciata circa 6 mesi dopo, altri alla fine del conflitto.

Immagini Archivio privato dell’Autore

 

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