I.M.I. Internati Militari Italiani

I.M.I INTERNATI MILITARI ITALIANI NELLO STALAG 367 – Vitoronzo Pastore

Stammlager 367

Nel 1939 venne istituito a Tschenstochau un presidio militare tedesco per le esigenze delle truppe del Terzo Reich. Con l’inizio della guerra contro l’Unione Sovietica, il presidio venne trasformato in campo di prigionieri di guerra denominato Stalag 367. I primi prigionieri sovietici arrivarono nel settembre 1941, successivamente furono internati prigionieri francesi e belgi e nel settembre 1943 gli  italiani. Lo Stalag venne chiuso nell’agosto 1944.

La crudeltà operata nei confronti dei prigionieri russi fu estrema, 17.000 vi trovarono la morte a causa di maltrattamenti, fame, epidemie, esecuzioni quasi giornalieri.

Nella zona vennero scoperte molte fosse comuni, riesumati nel 1947-9 e 1951 e sepolti nuovamente nel cimitero di Kule Kule vicino al santuario della Madonna di Czestochowa, Patrona della Nazione Polacca; dal XVII secolo la Madonna Nera per i Polacchi rappresenta loro la resistenza alle dominazioni straniere.

La preghiera (trad. in italiano), riportata generalmente nei santini della Madonna Nera, ai fini di una sua grazia, è la seguente:

“O Chiaromontana Madre della Chiesa, con i cori degli angeli e i nostri santi patroni, umilmente ci prostriamo di fronte al Tuo trono. Da secoli Tu risplendi di miracoli e di grazie qui a Jasna Gòra, sede della Tua infinita misericordia. Guarda i nostri cuori che ti presentano l’omaggio di venerazione e di amore. Risveglia dentro di noi il desiderio della santità, formaci veri apostoli di fede, rafforza il nostro amore verso la Chiesa. Ottienici questa grazia che tanto desideriamo: […] O Madre dal volto sfregiato, nelle Tue mani pongo me stesso e tutti i miei cari. In Te confido, sicuro della Tua intercessione presso Tuo figlio, a gloria della Santissima Trinità. (3 Ave Maria). Sotto la Tua protezione ci rifugiamo, o Santa Madre di Dio, guarda a noi che siamo nella necessità. Nostra Signora della Montagna Luminosa, prega per noi.”

Leggendo la preghiera mi sono chiesto: i Tedeschi di allora a quale religione si affidavano? Dopo lunga riflessione mi sono dato una risposta: “alla religione di satana”.

  

Manoscritta il 24.11.43 dal caporale maggiore Luciano MOVELLI, matricola 27336, inoltrata il 26.11.43 per frazione San Michele di Alessandria

Cara Angela, spero che la mia precedente sia giunta. Sto sempre bene fisicamente e anche moralmente. Mi auguro sia altrettanto di tutti voi, comunque attendo ansioso vostre notizie, attendo pure tramite Croce Rossa un pacco con roba da mangiare. Confido in un prossimo ritorno per riabbracciarvi. Scrivi a Ricci Marcella che suo fratello Luigi sta bene, baci Luciano.

Biglietto per prigionieri di Guerra inoltrato il 10.3.44 dall’Ufficio postale di Lucca per il tenente colonnello Giorgio AGUATI per lo Stalag 367

Giorgino mio carissimo, hai ricevuto le mie lettere le volte che ti ho scritto? Ti faccio tanti rallegramenti e mille bei auguri di felicità al bel angioletto che il Cielo ti ha mandato, speriamo presto tu possa avere la consolazione e la gioia di vederla ed abbracciarla insieme a Gianna e ai tuoi cari adorati tesorucci. Chissà come vogliono bene e desiderano il caro papà! Noi siamo qui che si vive, è già molto. Pensa che mi hanno rubato tutta la casa, mobili e biancheria sono in mezzo ad una strada! Sono qui che do lezioni di lingue per arrivare a vivere, non riesco a percepire il 1/3 dello stipendio di Alfredo, bisognerebbe che andassi a Massa a protestare e vedere, per corrispondenza non si conclude niente.

Tu, Giorgino mio, come stai e come te la passi, hai bisogno di niente? Fammelo sapere. Avanti così, per la prima volta dopo 7 mesi ho ricevuto notizie di Alfredo, la prima lettera molto breve, chiede molto di voi, specie di te. Ti invia i suoi saluti più affettuosi e vuole che a tutti mandi il suo indirizzo per ogni eventualità, perciò eccolo: Internato Militare Alfredo BASSICO, matricola 57682, Fedelpost 58862F, Germania. Speriamo che presto si possa avere la gioia di riunirci, rivederci e abbracciarci tanto fortemente. Ti invio gli auguri più sinceri e affettuosi per la Santa Pasqua insieme a Giulia, bacioni Aura Aguati.

Cartolina di risposta inoltrata il 23.6.44 dall’Ufficio postale di Voghera per il maggiore Mario MASSARI, matricola 758

Mario caro, sono finalmente giunta a Varzi. Da quello che ti scrissi da Castello, ti dico che Benedetto non venne, partii da sola. Viaggio buono, ma faticoso. In data odierna Luisa ha spedito il pacco. Spero presto sia in tuo possesso. Scrivi a Varzi appena sarai a conoscenza del mio  arrivo qui. Non stare in pensiero per me, anch’io ora sono più tranquilla. Qui tutti bene e ti salutano tutti. Mia salute buona, tanti cari baci, Maria tua.

Biglietto  manoscritto il 9.11.43  inoltrato al colonnello Ernesto CONCARO, matricola 733 dello Stalag 327

Mio Nedu, non puoi pensare con quante emozioni ho letto la prima tua lettera dalla Germania. Risposi a suo tempo alla tua cartolina e ho spedito il giorno 30 ottobre un pacco con indumenti e oggetti vari. Un’altra volta ti accluderò  l’elenco. Stai tranquillo per me. Sono qui con mamma, come già ti ho detto arrivai il 19 settembre. Non ci manca nulla e tutto è calmo. Lavoro molto e ti penso immensamente. Gina che mi ha rimandato la tua ha preso nota di quanto ti serve e ti spedirà lei il pacco quando arriverà il modulo. Dice che a lei sarà più facile procurarsi quanto chiedi. Sto facendo dei calzettoni di lana che ti terranno molto caldo. Anche io la sera ti do la mia manina da stringere e il mio pensiero è che tu non puoi non sentire il mio amore. Mi conforta pensando che ti aiuta in questo momento. Vorrei tanto sapere di più di te, ti lascio con tutto l’amore, Fiù tua.

Biglietto manoscritto il 30.1.44 dal maggiore Giacomo APREA, matricola 6236, 2° Blocco, inoltrato il 2.11.44 per Sant’Antimo (Napoli), timbro di arrivo il 12.11.44

Leonilda adorata, mi sono comunicato ed altrettanto farò domani per ringraziare San Ciro e San Giovanni Bosco per l’assistenza e per l’avvenire. Altrettanto farò nel prossimo febbraio, in ricorrenza della dolorosa perdita di tua madre.

Nei pacchi, se puoi, metti il pane benedetto polverizzato che occupa meno volume, dadi e latte polverizzato oppure pasta all’uovo, miele e quello che puoi avere dato i tempi, senza privarvi, purchè nutrienti. Non badate a spese e riguardatevi la salute tutti quanti, compreso i familiari di Ponticelli, ai quali scriverò prossimamente, dato la limitazione di lettere. Quale sia la mia ansia per tutti voi, la comprenderai e spero di avere buone notizie al più presto, dato il lungo percorso che deve fare la posta. Per fortuna il clima polacco è buono come la caserma dove siamo alloggiati, dove ho conosciuto l’ing. De Rosa, cognato dell’avv. De Pasquale. Saluti a lui e sig.ra zia. Il Distretto ti paga? Informami delle altre pratiche e spero bene. Abbi cura tu di informare Ponticelli. Ho scritto a Genova per un pacco, ma finora nulla. Mettici un paio di bretelle per i pantaloni. Di altro non ho bisogno per ora. Saluti a quelli che domandano di me. A tutti voi auguro ogni bene, a te i miei più affettuosi infiniti bacioni e abbracci, dolcemente tuo Giacomo.

I.M.I. INTERNATI MILITARI ITALIANI NELLO STALAG 366 – Vitoronzo Pastore

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